Sono due i progetti piacentini contenuti nel volume “Materia Paesaggio”, presentato questa mattina in Provincia nell’ambito del convegno dedicato alla salvaguardia, alla progettazione e alla valorizzazione del paesaggio in Emilia Romagna. Il seminario, che ha rappresentato la conclusione del percorso formativo avviato nel 2009, è stato dedicato all’illustrazione degli studi eseguiti sull’area ex Eridania di Sarmato e sull’area compresa tra il monte Pillerone e il castello di Montechiaro, rispettivamente nei comuni di Travo e Rivergaro. Un lavoro, quello promosso dall’assessorato regionale alla programmazione territoriale e urbanistica, in collaborazione con la direzione regionale del ministero per i Beni e le attività culturali, l’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani), l’Upi (Unione province italiane) e il supporto tecnico del Formez (centro servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento delle pubbliche amministrazioni), che ha inteso valorizzare due aree strategiche per il territorio piacentino.
“Il paesaggio – ha detto in apertura del seminario l’assessore provinciale alla Programmazione territoriale Patrizia Barbieri – non deve essere considerato statico ma piuttosto un elemento in costruzione e dinamico. L’azione della Provincia, così come di tutti gli enti locali, dovrà essere indirizzata dunque non solo alla conservazione del territorio ma anche e soprattutto ad uno sviluppo sostenibile in grado di intervenire sulle aree degradate, di riqualificare l’esistente e di progettare secondo un sistema di compatibilità territoriale.”.
In particolare il progetto che interessa l’area Ex Eridania (che prevede la creazione di tre zone ben distinte: polo commerciale, polo produttivo e area di interesse naturalistico), come ha spiegato il referente del laboratorio che ha portato avanti gli studi, Davide Marchi, “intende valorizzare il territorio mediante lo spostamento dell’area industriale da Sarmato a Castelsangiovanni (ipotesi peraltro già scartata dagli strumenti urbanistici vigenti) con una particolare attenzione all’utilizzo dell’energia alternativa. Lo studio sul galassino (ossia sulla porzione di territorio sottoposta a una serie di tutele sui beni paesaggistici e ambientali, imposta dalla legge Galasso del 1985) che si estende tra il monte Pillerone (Travo) e il castello di Montechiaro (Travo) ha invece individuato, come illustrato dalla responsabile Saveria Teston, come nodo centrale l’aumento della qualità della vita per i residenti, con una particolare attenzione verso il torrente Trebbia.
Al seminario, oltre ai rappresentanti di diversi enti locali, anche Anna Mele, del servizio Pianificazione, urbanistica, paesaggio e uso sostenibile del territorio della Regione Emilia Romagna e Antonio Gioiellieri (Anci Emilia Romagna).