Secondo ed ultimo appuntamento con le opere di Ignazio Stern e di Simone Cantarini. Questo pomeriggio a Palazzo Galli, quattro le opere esposte e presentate alla cittadinanza da due ospiti d’eccezione: il professor Ferdinando Arisi e il professor pesarese Mario Mancigotti. “L’artista che oggi presenterò, Simone Cantarini, – ha dichiarato Mancigotti – è purtroppo poco conosciuto, forse a causa della sua prematura morte, giunta al calare dei 36 anni. Un artista pesarese della prima metà del ‘600 al quale sono molto affezionato, non solo per le sue grandi capacità espressive, ma anche per il mistero che avvolge la sua prematura scomparsa”. La morte del Cantarini infatti avvenne improvvisamente, e a tal riguardo le notizie storiche appaiono disparate ed incerte: mentre secondo alcune fonti, trovò la morte a Verona nel 1648 per mani del duca di Mantova a causa di una mancata consegna di un lavoro, secondo altre sarebbe stato assassinato da un pittore mantovano dopo un violento litigio.
Ad incantare la platea le opere e i racconti appassionati dei due stimati cultori dell’Arte. L’Annunciazione di Ignazio Stern, presentata dal professor Arisi è fresca di restauro e appare in tutto il suo splendore. “Si tratta di un bozzetto di un’opera molto più grande, qui – ha affermato Arisi – possiamo apprezzare la pennellata veloce, ricca. Tipica dell’improvvisazione”.
Esposti anche La Madonna della Rosa e il Duca di Mantova Carlo il Gonzaga di Nevers di Simone Cantarini e il ritratto del poeta dialettale piacentino Egidio Carella.
E proprio una poesia di Egidio Carella è stata letta ed interpretata da Pietro Rebecchi, a chiusura delle celebrazioni per l’Unità d’Italia promosse dalla Banca, “Primavera dal ‘48”.