Esentare dal pagamento dell’IMU i fabbricati rurali a uso strumentale, o valutare quantomeno la possibilità di una consistente riduzione degli oneri attualmente previsti. Rivedere il meccanismo di calcolo relativo ai terreni condotti dagli agricoltori e aprire immediatamente un tavolo di confronto Governo-Regioni per individuare criteri alternativi di applicazione dell’IMU, in modo da consentire la salvaguardia degli obiettivi del decreto “Salva Italia”, senza pregiudicare la sussistenza del settore agricolo italiano. Sono questi, in sintesi, i contenuti dell’ordine del giorno votato e approvato oggi a Roma dai presidenti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. “I presidenti di Regione hanno assunto una posizione importante e impegnativa. Ora ci attendiamo che il Governo apra una seria riflessione sui fabbricati rurali strumentali all’attività degli agricoltori – è il commento dell’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Tiberio Rabboni – . Un primo segnale di disponibilità, in questa direzione, è arrivato proprio in questi giorni dal sottosegretario all’economia Vieri Ceriani. A questo punto devono muoversi i vertici del Governo e dell’economia”. La richiesta di escludere dal pagamento dell’imposta i fabbricati rurali a uso strumentale o, almeno, ridurla “è motivata dal fatto che questi sono a tutti gli effetti strumenti di lavoro – sottolinea l’assessore – e non possono, come tali, essere considerati alla stregua di pura e semplice ricchezza accumulata. Peraltro – conclude Rabboni – l’agricoltura da sempre soffre di un alto impiego di capitali che come risulta da tutte le statistiche nazionali ed europee hanno in Italia una redditività prossima allo zero, e l’applicazione dell’IMU sembra ignorarlo completamente”.