Primarie, l\’Arcigay interroga i candidati sul tema dell\’omofobia

In occasione delle primarie del centro sinistra a Piacenza, l’associazione Arcigay l’A.T.O.M.O ha rivolto ai candidati in corsa una lettera aperta, nella quale hanno chiesto quale sarebbe stata la loro posizione – in qualità di Sindaco – nei riguardi della MOZIONE CONTRO L’OMOFOBIA, che è stata votata in Consiglio Comunale lo scorso 16 maggio.
Dall’associazione fanno sapere di aver ricevuto per il momento tre risposte, quella di Luigi rabuffi (Federazione della Sinistra), Paolo Dosi (PD) e Francesco Cacciatore (PD).

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Ecco i testi integrali:

Il primo a rispondere è stato Luigi Rabuffi, con una risposta molto cordiale e partecipata.

Carissimi,
ho deciso di candidarmi alle primarie del centro-sinistra per poter offrire a Piacenza, da Sindaco, il mio piccolo contributo affinché ogni nostro concittadino possa vivere accanto e insieme agli altri. Nella pienezza e nella serenità del proprio essere, della propria libertà, dei propri sentimenti. In una Piacenza inclusiva e solidale.
Sono fortemente convinto che ogni battaglia di civiltà deve essere combattuta a prescindere dai rapporti di forza e dal comune sentire. Deve essere combattuta e basta!
E’ così che ogni società ha saputo conquistare i più importanti successi sociali. Ed è così che noi dobbiamo fare.
Aggiungo che nella mia avventura elettorale sono sostenuto dagli amici e compagni della Federazione della Sinistra (Rifondazione, Comunisti Italiani, Lavoro e Solidarietà, Socialismo 2000) e credo pertanto di poter affermare che la reciproca fiducia che ci siamo accordati (sono iscritto a Rifondazione ed alla CGIL) rappresenti una garanzia assoluta per quanto riguarda il tema dei diritti.
Soprattutto a favore dei più deboli.
Per questi motivi potete pienamente contare su di me.
E in quel “pienamente” ci sta ogni azione, ogni provvedimento, ogni iniziativa che permetta di superare i tanti assurdi ostacoli che spesso intralciano il percorso della coesione sociale e del pieno riconoscimento dei diritti.
Nel mio programma non ci sono “ultimi” né “primi”.
Nel mio programma c’è solo il desiderio di vivere tutti insieme, fianco a fianco, col sorriso sulla labbra.
Grazie quindi per l’attenzione che mi avete dedicato.
Contate su di me.

Poi è arrivata la risposta di Paolo Dosi, decisamente sintetica.

Con riferimento alla vostra lettera aperta vi confermo la mia disponibilità a sottoscrivere la mozione di cui all’oggetto.
Cordialmente.

Infine  è arrivato Francesco Cacciatore, che ha voluto rispondere in maniera molto articolata e competente.

Care amiche e cari amici,
conosco bene la mozione che avete allegato perché i promotori sono colleghi amministratori oltre che di partito, ed alcuni sono miei compagni di viaggio proprio in questa esperienza delle Primarie. È vero: purtroppo l’Italia resta un Paese che non ha ancora una legge sull’omofobia.

Come ha anche scritto l’economista Irene Tinagli, una società in grado di accettare le diversità è una società che sa motivare e gratificare i propri cittadini, che sa guadagnarsi il loro rispetto e la loro partecipazione sociale, civile ed economica. Lo sviluppo economico e sociale di un paese passa anche e soprattutto attraverso il riconoscimento dei diritti, delle scelte e delle libertà individuali.

Non credo infatti sia un caso che nei Paesi soprattutto nord europei, ad altissimi livelli di rispetto e di apertura verso le diversità e l’omosessualità corrispondono alti livelli di innovazione, sviluppo e competitività economica. Ma qui siamo in Italia e, non dimentichiamolo, dobbiamo fare ancora importanti passi in questa direzione. E penso che per raggiungere un risultato dobbiamo fare un passo alla volta, a partire dall’informazione e dalla sensibilizzazione su tematiche delicate ma importanti come queste. Perché credo che l’unica vera forza per un cambiamento reale sia proprio la conoscenza.

Anche Piacenza, purtroppo, non è immune da episodi che hanno visto come vittime giovani omosessuali, i quali hanno preferito non esporre denuncia alle autorità competenti ma scelto di cambiare città. Per un amministratore perdere un cittadino è sempre una sconfitta, qualunque sia il motivo: sia perché manca il lavoro sia, ancor più grave, perché vittima di discriminazioni.

Quindi, come dicevo, credo sia fondamentale intervenire promuovendo campagne di sensibilizzazione per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, rivolte soprattutto agli istituti scolastici e coinvolgendo le associazioni impegnate su questi temi in città.

Come ho già ribadito più volte nel corso della mia campagna per le Primarie, ritengo che la sussidiarietà non debba essere predicata o utilizzata come slogan privo di significato, ma debba essere praticata e applicata in concreto come modalità di rapporto fra le istituzioni, le associazioni e i cittadini. Pertanto il coinvolgimento della vostra Associazione, che da sempre è punto di riferimento per queste tematiche, sarà fondamentale in questo percorso, cercando di trovare anche una soluzione logistica per le vostre attività.

Inoltre, vorrei arrivare a concretizzare l’adesione del nostro Comune alla Rete delle Amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (READY). Un primo passo, una scelta che spero possa essere utile a superare il dualismo normalità/diversità e spostare l’attenzione sul concetto di persona.

Grazie per l’attenzione e mi scuso per il ritardo della risposta. Il tempo che ho è poco ma la volontà di rispondere direttamente alle numerose sollecitazioni che quotidianamente arrivano è tanta… e anche qui ci vuole un po’ di pazienza!

Intanto in bocca al lupo per le vostre iniziative.

La risposta del candidato di Italia dei Valori Samuele Raggi.

Cari amici dell’Arcigay di Piacenza.

Condivido ogni singola parola dell’ordine del giorno del consiglio comunale di Piacenza che, seppur votato dal consiglio comunale oggi in scadenza, sarà da me portato avanti, qualora fossi eletto sindaco, in ogni suo punto.

Sono convinto da tempo, ad esempio, che si debba estendere alla legge Macino l’aggravante per omo/transfobia perché purtroppo ancora oggi sono troppi gli episodi di violenza nei confronti delle persone lgbt la cui unica colpa è quella di vivere apertamente il loro amore verso il proprio partner.

Mi ha molto colpito un recente fatto di cronaca: il suicidio del giovane statunitense Phillip Parker, di soli 14 anni, che si è tolto la vita perché il suo essere omosessuale non era accettato dai compagni. Ma quanti sono i Phillip Parker nel nostro Paese che vivono con paura il loro essere differenti dagli altri? Cosa che, voglio sottolinearlo, non è una scelta ma una condizione ascritta.

Sono per questo convinto che, per cambiare la cultura del nostro Paese, si debba partire proprio dalle scuole, per arginare il bullismo omofobico così come sottolinea uno dei punti dell’ordine del giorno del consiglio comunale di Piacenza e così come ha giustamente affermato il ministro Fornero: “Dobbiamo insegnare alle scuole la diversità come valore”.

Da ultimo, voglio portare a vostra conoscenza ciò che è stato il mio messaggio per il giorno della memoria del 27 gennaio:

GIORNATA DELLA MEMORIA, SIAMO TUTTI SOPRAVVISSUTI RISPETTO AD ALTRI

In questa giornata che serve a ricordare gli errori del passato per costruire un futuro migliore, non possiamo che condividere le parole della poetessa piacentina Lucia Fornaini secondo la quale siamo tutti dei sopravvissuti rispetto ad altri. Questo non é una colpa ma neppure un merito di coloro i quali sono qui, oggi, a riflettere sul significato di questa giornata della memoria. Ma è un destino che non può lasciarci tranquilli perché il passato può sempre ripresentarsi. Magari con altri nomi più difficili da dire come omofobia, transfobia, xenofobia, misoginia, paura di tutto ciò che è diverso, ma che, se sono praticati nei loro significati più bui e profondi, hanno sempre lo stesso fine di allora.

Samuele Raggi