Crespoli: \”Fondazione, il cda non prolunghi il mandato\”

La Fondazione di Piacenza e Vigevano nel mirino di Giampaolo Crespoli. Dopo essere intervenuto ieri in Consiglio comunale, il consigliere di Alleanza per l’Italia torna a criticare l’ipotesi che il cda possa decidere di prolungarsi di un anno il mandato. Crespoli ha fatto anche un riferimento polemico all’investimento fatto dalla Fondazione in Banca Monte Parma che ha portato le minusvalenze ad aumentare fino a 52 milioni di euro.

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IL COMUNICATO DI GIAMPAOLO CRESPOLI

In questi giorni si rincorrono voci circa l’intenzione di modificare lo Statuto della Fondazione di Piacenza e Vigevano per permettere agli attuali Amministratori di prolungare il mandato e restare in carica un ulteriore anno. Ritengo che si tratti solo di “voci”  o, nella peggiore delle ipotesi, di gratuite malignità posto che più e più volte l’attuale Presidente della Fondazione si è attribuito la paternità delle vigenti norme statutarie, che impediscono di restare al timone della Fondazione medesima per più di due mandati, a tale proposito e sufficiente leggere le dichiarazioni del Dottor Marazzi fatte durante l’audizione alla commissione “sviluppo economico” del comune di Piacenza in data 2 luglio 2010. Tutto questo, inoltre, sarebbe contrario alle attuali tendenze volte a garantire l’indispensabile turnazione, superati i due mandati nella guida degli Enti. Cogliendo però l’opportunità che questi “rumors” mi forniscono, voglio esprimere tutta la preoccupazione sull’attuale situazione economico finanziaria della Fondazione di Piacenza e Vigevano. L’operazione Banca Monte Parma che già aveva suscitato perplessità ed interrogativi sta facendo sentire il suo peso in misura più pesante e negativa del previsto. Dai dati di bilancio che sono accessibili e che si possono esaminare si evidenziano oltre 52milioni di Euro di minusvalenza su un investimento complessivo di 72milioni di Euro. Credo che le cifre non abbisognino di alcun commento. Mi risulta inoltre che in questo mese Banca Intesa proceda ad un ulteriore aumento di capitale e che, di conseguenza, la Fondazione o metterà mano al portafoglio o vedrà ulteriormente ridotta la sua partecipazione ( già peraltro scesa dal 18% al 15,24% ).
Nella Nota Integrativa al Bilancio della Fondazione le preoccupazioni vengono attenuate con l’espressione “si ritiene che la situazione non debba considerarsi perdurevole”. Credo che tutti i piacentini se lo augurino, al momento,però pare si vada nella direzione opposta e, peraltro, contraria alla tipologia di investimenti “a basso profilo di rischio” richiesta dallo Statuto della  Fondazione nello spirito della massima tutela del patrimonio sociale. Sempre leggendo la Nota Integrativa al Bilancio sorgono anche perplessità su investimenti in alcune società per le quali sarebbe necessario avere maggiori delucidazioni, e eventualmente conoscere i componenti dei C.d.A.  Per quanto sopra esposto mi è  ancora meno chiaro il perché dell’eventuale  prolungamento di un anno. A meno che il tutto non sia propedeutico ad aggirare  alcune incompatibilità previste dallo statuto  che non permettono allo stato attuale l’accesso alla Presidenza o ad altri ruoli nella Fondazione a soggetti attualmente impegnati nella Pubblica Amministrazione.

Gianpaolo Crespoli consigliere comunale della città di Piacenza