“Dopo due anni di richieste finalmente è approvato il decreto che autorizza la vendita dei terreni demaniali”: commenta Enrico Chiesa, Presidente di Confagricoltura Piacenza. “E’ una proposta da tempo caldeggiata dalla nostra Associazione, inclusa anche nel progetto Futuro Fertile e che vari disegni di legge, in passato, sembravano aver accolto, ma alla quale, ad oggi, è mancata la fase attuativa che sembra avere finalmente avvio”.
Il decreto legge sulle liberalizzazioni, emanato la settimana scorsa, include, infatti, qualche buona notizia anche per l’agricoltura che vede in primis la possibilità di acquisire terreni demaniali a vocazione agricola, in via prioritaria da parte dei giovani agricoltori. “Anche nella nostra provincia – sottolinea Chiesa – c’è una certa attenzione per questa possibilità che permetterebbe di sfruttare zone fertili ad oggi abbandonate incentivando l’attività d’impresa di giovani che intendono investire in agricoltura ”. Il dl prevede che ogni anno, entro il 30 giugno, il ministro alle politiche agricole, sulla base dei dati forniti dal Demanio o su segnalazione dei soggetti interessati, individui i terreni agricoli e a vocazione agricola (statali o di proprietà di enti pubblici e non utilizzabili per altre finalità istituzionali) da alienare. Il decreto prevede che l’operazione sia condotta «dall’Agenzia del demanio mediante procedura negoziata senza pubblicazione del bando per gli immobili di valore inferiore a 100.000 euro e mediante asta pubblica per quelli di valore pari o superiore a 100.000 euro».
Una volta individuato, il bene sarà trasferito all’istante al patrimonio disponibile dello Stato. Il prezzo dei terreni alla base delle procedure di vendita sarà definito sulla base dei valori agricoli medi di cui al dpr 327/2001. Nelle operazioni di vendita il decreto legge riconosce il diritto di prelazione ai giovani imprenditori agricoli. Anche regioni, province e comuni, perfino su richiesta dei soggetti interessati, potranno vendere, i beni agricoli o a vocazione agricola di loro proprietà. Il tutto dandone mandato irrevocabile a vendere all’Agenzia del Demanio. Sui cambi di destinazione, però, il decreto è più che chiaro: «ai terreni alienati non può essere attribuita una destinazione urbanistica diversa da quella agricola prima del decorso di venti anni dalla trascrizione dei relativi contratti nei pubblici registri immobiliari».
Tutte le risorse ricavate dalle operazioni di vendita dei terreni agricoli o a vocazione agricola saranno destinati alla riduzione del debito pubblico. “Nella norma manca forse – rileva Chiesa – una determinazione più chiara di cosa s’intende per valore agricolo medio. Un parametro giudicato, anche in passato, poco preciso e scarsamente attinente all’effettivo valore di mercato dei terreni oggetto di trattativa, ad ogni modo, non svalutiamo la positività del provvedimento che resta un’opportunità, soprattutto per i giovani. Per questo, i nostri uffici sono pronti per fornire adeguata assistenza a quanti possono essere interessati”.