Il saldo dei pagamenti agli agricoltori deve, tecnicamente, arrivare entro a giugno, ma mai come adesso sarebbe necessaria una liquidazione rapida dei contributi per restituire un po’ d’ossigeno alle aziende. “Nel luglio dello scorso anno sono state eseguite nuove fotografie aeree per la classificazione e misurazione dei terreni.” spiega il Responsabile del Servizio Tecnico di Confagricoltura Piacenza, Giovanni Marchesi. “Queste rilevazioni vengono utilizzate per il pagamento della PAC 2011. Il controllo precedente è del 2008. Ad oggi non sappiamo i risultati, siamo preoccupati perché abbiamo pratiche dal 2008 ancora in attesa di essere saldate da AGREA. Di sicuro c’è che dal 1992 (primo anno della PAC) ad oggi i tempi di pagamento si sono allungati”. E’ stato di recente aperto uno sportello regionale per la soluzione dei contenziosi con Agrea (l’ente pagatore dei contributi PAC): una soluzione fortemente voluta da Confagricoltura e che ha mostrato di essere efficace. Le pratiche legate alle non conformità evidenziate con l’operazione di refresh (il ricalcolo delle superfici con le aerofotogrammetrie) seguono, tuttavia, una procedura diversa e non possono usufruire di questo canale preferenziale. Confagricoltura, in una nota, ha anche chiesto l’autorevole intervento del ministro per le Politiche agricole Catania affinché le Istituzioni sappiano reagire e avviare a soluzione il problema in tempi rapidissimi. “Siamo fiduciosi nella fattiva collaborazione con Agrea, – commenta Luigi Sidoli, Direttore di Confagricoltura Piacenza – ma non possiamo non denunciare come la cattiva burocrazia, la cui genesi viene da lontano ed è acuita a livello nazionale, uccida le imprese ed ingolfi gli uffici. Il mancato completamento dei pagamenti dei sostegni Pac acuisce le difficoltà delle imprese agricole, per questo richiamiamo l’attenzione delle Istituzioni su una situazione non più sostenibile. Auspichiamo che la nuova Pac preveda procedure più snelle e di buon senso. Nel mentre, vanno rimossi sollecitamente tutti gli impedimenti che non permettono alle imprese di ottenere risorse finanziarie che sono indispensabili”.