Da Bucarest a Piacenza, non si ferma la protesta dei cittadini romeni, che da giorni si sono riversati nella piazza principale della capitale per chiedere le dimissioni del governo Boc, principale indiziato del carovita che ha colpito la popolazione balcanica. Per esprimere solidarietà ai tanti connazionali che, in patria, hanno dato vita alle proteste, e per alzare un grido di malcontento verso il governo di Bucarest anche dallo Stivale, la comunità romena di Piacenza, che conta – considerando anche le aree limitrofe alla città – oltre 5mila abitanti, ha deciso di organizzare un sit-in in piazza Cavalli. L’appuntamento è per le 10 di domenica 20 gennaio. «Il nostro intento – hanno spiegato il segretario provinciale della Uil (che ha collaborato all’organizzazione dell’iniziativa) Massimiliano Borotti e Nicolae Radu – è quello di denunciare la scarsa attenzione della comunità internazionale, e in particolare europea, nei confronti di quello che sta accadendo in Romania, dove è a rischio il livello di democrazia conquistato». Il livello di tensione raggiunto, come dimostra il caso di Alexandru George, un tenente 27enne che ha deciso, a costo di mettere a repentaglio la propria vita e il proprio futuro, di scendere in piazza in divisa, è ormai ai massimi livelli, mentre il silenzio mediatico pare quasi assordante. Ragion per cui la Uil ha deciso di supportare la protesta dei cittadini romeni residenti a Piacenza, che, seppur lontani da casa per questioni economiche e di lavoro, con il cuore vogliono essere vicini a tutti i connazionali in patria.