Venerdì 27 gennaio alle ore 18.30 alla Sala Concerti del Conservatorio è in programma “Jewish memories” con Paola Devoti all’arpa e la lettura di brani della tradizione ebraica del Relatore Francesco Bussi. Interverrà l’Assessore alla Cultura dott. Paolo Dosi
Programma:
Omaggio alla tradizione ebraica:
Fonti: “Storia della Musica Ebraica”, Abrham Zvi Idelsohn; “Le mie canzoni”, Mordehaj Gebirtig, ed. Giuntina.
“Melodie di un esilio”, Liliana Treves Alcalay, ed. Giuntina.
“Tutti mi chiamano Ziamele”, Claudio Canal, ed. Giuntina.
“Ikh hob dikh lib” – “Ti voglio bene” di Paola Devoti
Con una breve introduzione passionale, questo brano è ispirato ad una melodia d’amore. Il sentimento è qui affrontato in modo ironico, arrabbiato, frivolo ma anche sofferto e contrariato, secondo l’indicazione del testo originale scritto in lingua yiddish.
“Freylekhs: frammenti di danze” di Paola Devoti
Freylekh, vuol dire “felice”, è una danza in cui i danzatori si tengono per mano o per le spalle e ballano in circolo.
“Alenu” fantasia per arpa di Valentino Metti
“Alenu”. Canto di lode conclusivo della liturgia ebraica senza il quale non si poteva terminare alcun servizio religioso.
Questa “fantasia per arpa” scritta per Paola Devoti, trae spunto da un’antica monodia sinagogale e, dopo un’introduzione che sarà ripresa come coda, espone monodicamente, quasi a voler ricreare la mistica calma atmosfera del tempio, il “tema liturgico”
“Niggun” di Paola Devoti
Melodia che canta da sola, senza parole, melodia allo stato puro! La soluzione era nei “niggunim” (plurale, “niggun” singolare, in yiddish “nign” probabilmente significa “cantare”) melodie il più delle volte solo strumentali.
“Awakening” di Howard Buss
Il brano è dedicato all’arpista Paola Devoti. È una composizione piena di sentimento fortemente influenzato dalla musica ebraica Klezmer dell’Europa Orientale.
“Tumbalalayka” di Paola Devoti
Una trascinante canzone d’amore ebraica e, al tempo stesso, una musica tradizionale russa. La melodia è stata mantenuta fedele all’originale proprio perché veramente famosa, con un’introduzione e un finale di totale invenzione della compositrice.
Alcuni dei brani presenti sono prime esecuzioni assolute.