Si è tenuta in mattinata la votazione per l’elezione del nuovo consiglio degli avvocati di Piacenza. L’investitura sarà il 31 gennaio e verrà rinnovata la presidenza ed il consiglio.
Ma il momento è stato l’occasione per gli avvocati piacentini di discutere su molti dei punti critici che dovranno affrontare in questo 2012, soprattutto legato alla carenza dei magistrati, che rallenta l’attività giudiziaria. Ma anche l’organizzazone interna dell’Ordine, che regola la professione di 700 avvocati iscritti e un lavoro legato alla mediazione per supplire alle carenze della giustizia sono stati al centro del discorso del presidente uscente Graziella Mingardi: “Ho un giudizio positivo sull’attività compiuta, con risultati importanti, da commisurare con la mancanza di risorse messe a disposizione”.
Il presidente Mingardi ha poi reso l’idea del clima che si respira tra gli avvocati dopo le liberalizzazioni previste dal governo: “L’avvocatura in questi giorni è in stato di agitazione, in particolare per una cattiva informazione che è stata fatta all’utenza sul nostro lavoro. Sulle liberalizzazioni non è vero che l’abrogazione delle tariffe porterà un risparmio (tariffe minime già abrogate nel 2006) ma in questo modo si elimina anche la possibilità di limitare i massimi, aspetto che non porterà certo a un abbassamento dei costi per i cittadini”..
In seguito Mingardi si è espresso anche sul nuovo palazzo di giustizia che, dopo ingenti somme spese, risulta ancora inutilizzato: “Per la struttura sono stati spesi 6 miliardi e ancora non è in funzione. Non posso pensare che si siano sprecati soldi per nulla”.
C’è da dire infine che sia il presidente che il consiglio sperano nel rinnovo visto che hanno presentato la loro candidatura.