In vista della definizione dei bilanci di previsione degli enti locali che si terrà entro il 31 Marzo 2012, Cgil, Cisl e Uil danno il via ad una piattaforma unica. Obiettivo chiedere ai sindaci e ai rappresentanti degli stessi enti locali di partecipare alla stesura e alla pianificazione economica dei comuni. I bilanci di previsione sono in sostanza pianificazioni che i Comuni fanno per esaminare le situazioni finanziarie e ideare i metodi per far fronte ad eventuali buchi o situazioni critiche. La volontà dei sindacati quindi è quella di monitorare le decisioni delle amministrazioni per impedire, in sintesi, che la necessità di far fronte alla crisi porti a penalizzare i cittadini “più di quanto abbia già fatto la manovra finanziaria del Governo Monti”. “Soprattutto in questo periodo vogliamo impedire che vengano messe ancora le mani nelle tasche dei cittadini”, spiega Marina Molinari di CISL. Gian Maria Pighi di UIL vede nel maggior supporto alla Funzione Pubblica e ai dipendenti pubblici un modo per impiegare in modo più efficiente i fondi amministrativi. “Ci aspetta un mese e mezzo di tavoli molto intensi” chiosa infine Tamer Favali di SPI CGIL. I sindacati hanno già comunque in mente alcune idee per risanare le cosiddette casse senza chiedere troppo ai cittadini:
– Promuovere interventi sulla fiscalità locale finalizzati a garantire equità attraverso la progressività a parità di gettito, con maggiore incidenza del prelievo sulle fasce reddituali più alte e con l’introduzione o la conferma di fasce di esenzione significative;
– Salvaguardare il welfare mantenendo invariato il livello di copertura e di erogazione qualitativa e quantitativa dei servizi sociosanitari ed educativi sul territorio introducendo criteri di equità basati sulla disponibilità economica;
– Dare applicazione su larga scala allo strumento dell’ISEE, realizzando in tutti i Comuni la cosiddetta ” TARIFFAZIONE SOCIALE”;
– Ricercare una maggiore economicità ed una migliore efficienza delle strutture pubbliche che erogano servizi ai cittadini, attraverso una più convinta adesione al modello delle gestioni associate, delle Unioni Comunali, e del ruolo di erogatore dei servizi che potrebbero svolgere le ASP, avendo come riferimento il Distretto;
– Perseguire con determinazione una efficace lotta all’evasione fiscale e contributiva, con particolare attenzione ai Tributi Locali ; tutti i Comuni devono, a tale riguardo, stipulare e dare attuazione concreta ai Protocolli con l’Agenzia delle Entrate, anche per ottenere il riconoscimento del 100% degli importi riscossi derivanti dalle attività di accertamento tributario;
– Per quanto riguarda l’IMU è prima di tutto necessario avviare il confronto sui regolamenti per l’applicazione della nuova imposta comunale: il Decreto Monti lascia ai Comuni la libertà di instituire l’aliquota ridotta per gli immobili dati in locazione. Approfittando di questo è necessario che si stabilisca un’aliquota ridotta per gli immobili locati a Canone concordato, nonché per quelli assegnati in gestione all’Agenzia per l’Affitto;
– Cercare di contenere il più possibile i costi legati a: incarichi, consulenze, valorizzando al massimo il personale dell’ Ente; compensi ad Amministratori e Dirigenti di Aziende e Strutture eventualmente compartecipati dall’ Ente; spese oggi non più compatibili alla luce della situazione di crisi e delle difficoltà dei bilanci comunali, che possono trovare una compartecipazione da parte di privati;