Gli appassionati d’arte e scienza potranno festeggiare l’arrivo del nuovo anno visitando la Galleria Alberoni che sarà aperta domenica 1 gennaio secondo il canonico orario: 15.30 – 18.00.
Alle ore 16 la Galleria offrirà a tutti gli interessati un percorso di visita speciale specificamente pensato nella ricorrenza della festa del primo dell’anno.
A distanza di poche ore dal conto alla rovescia e dai festeggiamenti che avranno segnato la chiusura dell’anno e l’inizio del nuovo, i visitatori saranno accompagnati in un affascinante percorso alla scoperta della collezione di strumenti di misurazione del tempo, meccanici e astronomici, custoditi in Collegio.
La visita guidata permetterà comunque di vedere le opere principali e più importanti delle collezioni storiche, artistiche e scientifiche alberoniane.
LA SCANSIONE DEL TEMPO AL COLLEGIO ALBERONI
Il Collegio Alberoni, istituzione dedita alla formazione del clero, ha sempre prestato attenzione a una precisa e regolata scansione del tempo quotidiano suddiviso in momenti specifici: il tempo dello studio, quello della preghiera individuale e comunitaria, il tempo della ricreazione, quello della mensa e infine quello del riposo.
Come ricorda Mario Luigi Genesi nel volume “La musica al Collegio Alberoni di Piacenza” fu lo stesso cardinale, nelle Regulae albernoniane del 1751 a sancire l’importanza della campana nella scansione del ritmo di vita dei novizi: Signo campanae audito, omnes illico ad meditationem, preces, divina officia, studia et omnia, ad quae vocantur, se conferant”, concetto ribadito anche dalla prescrizione trentunesima delle Leges alberoniane edite a Piacenza nel 1751: “Omnes campanae monitu dormitum eant, lucernam extinguant, procul e lecto, omnique supellectili ponant”.
Tra gli strumenti di scansione del tempo quotidiano, tuttora utilizzata per segnalare l’ora del pranzo, della cena, le lodi, i vespri, i momenti di celebrazione e, fino ad alcuni anni fa, impiegata anche a scandire le ore di insegnamento nello Studio Teologico, è l’antica campana interna, fissata al primo piano del Collegio a sormontare i capitelli e al centro delle colonne che strutturano il grande scalone del Collegio, e progettata per essere azionata a tiro dal piano terreno.
La campana, collocata strategicamente in posizione che ne rende udibile il suono in modo diffuso nei vari piani del Collegio, fu realizzata in bronzo e rame nell’anno 1818. Su di essa fu inciso lo stemma del cardinale Alberoni e un’invocazione litanica tratta dalle “Litanie dei Santi”.
LA COLLEZIONE DI STRUMENTI DI MISURAZIONE DEL TEMPO DEL COLLEGIO ALBERONI
Numerosi sono gli strumenti di misurazione del tempo che i visitatori potranno scoprire al Collegio Alberoni, istituto dedito alla formazione del clero, ma anche ricchissima cittadella di studi e ricerche scientifiche.
Alla sommità delle pareti, che delimitano il giardino interno del Collegio, sono rinvenibili i cinque quadranti solari detti anche meridiane, probabilmente realizzati nella seconda metà dell’Ottocento e che rappresentano i tre modi di misurazione del tempo che saranno illustrati ai visitatori: italico, francese e babilonico; sempre visibile dal giardino interno del Collegio è anche il suggestivo orologio sovrastato da torretta contenente due campane bronzee ornata dallo stemma lapideo del cardinale Alberoni. Si tratta di strumento meccanico, istallato dalla ditta Ramponi di Pavia nel 1751, per scandire le ore, di sei in sei.
Davvero molto bella e ben conservata è inoltre la meridiana a pavimento, databile alla metà del Settecento e pertanto coeva allo stesso Collegio, che i visitatori incontreranno sbarcando al primo piano del Collegio dallo scalone centrale; essa veniva forse utilizzata, registrando tramite il sole l’esatto scoccare del mezzogiorno, per regolare tutti gli altri strumenti di misurazione del tempo presenti in Collegio.
Entrando nell’appartamento del cardinale il tempo si fa visibile nella forma dell’arte e dell’alto artigianato. Troviamo infatti una splendida pendola in legno laccato decorata con motivi di cineseria e realizzata dall’orologiaio George Clarke, a Londra, nella prima metà del Settecento. Rende ancor più interessante questo strumento la plausibile ipotesi che Alberoni ne sia venuto in possesso tramite dono fattogli da Clementina Sobieski, moglie di Giacomo Stuart, pretendente al trono d’Inghilterra, con cui Alberoni intrattenne rapporti di stretta amicizia durante il periodo del suo soggiorno romano, negli anni venti del Settecento
E sempre nell’appartamento del cardinale il tempo si traduce in allegoria e riflessione esistenziale nel suggestivo dipinto di Angelo Caroselli (1585-1652) raffigurante la Giovinezza e Vecchiaia, dove il raffronto dei volti della vecchia e della giovane donna dà forma alla percezione dell’inarrestabile scorrere del tempo e della sempre troppo breve durata della vita.
Al piano terreno si potranno apprezzare un orologio da torre proveniente dal campanile della Chiesa di Cadeo, del secolo XIX, e un ulteriore orologio a pendolo che, se ora segna il tempo nel vano d’ingresso al Collegio, era invece precedentemente impiegato nell’osservatorio sismico dove, arrestatosi improvvisamente, registrò l’ora del terremoto che colpì la terra del Friuli nel secolo scorso.
I corridoi monumentali del Collegio e gli stessi osservatori sismico e meteorologico custodiscono altri orologi a pendolo che potranno essere osservati durante la visita.
La collezione di strumenti scientifici del Collegio espone inoltre il cannocchiale dei passaggi, interessantissimo strumento costruito per determinare l’ora esatta osservando il passaggio degli astri al meridiano del luogo. Non trascurabili, nella tessa collezione, la bussola con meridiana da viaggio e l’eliostato.
Anche la monumentale Biblioteca del Collegio svelerà ai visitatori alcuni strumenti di misurazione del tempo.
Saranno infatti visibili per l’occasione le pagine della preziosa Encyclopédie di Diderot e D’Alambert che riproducono vari meccanismi da orologio.
Si tratta quindi di un interessante itinerario, tra forme e modi di misurazione, scansione e rappresentazione del tempo, offerto alla città nel giorno in cui si festeggia un nuovo tempo che inizia.