Ha fatto visita in mattinata al sindaco di Piacenza, il nuovo generale dell’esercito dell’Emilia Romagna Antonio De Vita. Un incontro giudicato da Roberto Reggi “di rispetto istituzionale d’altri tempi”, che si è svolto in via informale e non ha mancato di prendere in esame il tema delle aree militari cittadine. “La permuta delle zone che potrebbero passare al comune non sono competenza dei vertici militari”, ha spiegato il generale De Vita, che comunque ha assicurato come Piacenza rimanga, rispetto ad altre città in Regione, strategica sotto questo punto di vista: “Le decisioni sono del Ministero, quindi è da li che vengono determinate decisioni ed è in contatto con altri ministeri. Ma non possiamo stabilire noi se una caserma può essere venduta o messa all’asta”.
Il generale non ha comunque mancato di sottolineare la mancanza di risorse a disposizione del comparto militare: “In molti settori è stata evidenziata la cogenza delle norme da applicare, come per esempio la sicurezza sul posto di lavoro. Il problema è che, quando si applicano queste norme, molte volte aumentano i costi e le risorse a disposizione bisogna averle”.
Nonostante ciò, per il nuovo generale dell’Emilia Romagna, Piacenza è stata meno penalizzata all’interno della razionalizzazione dell’esercito: “A Bologna due battaglioni nei quali ero sono stati chiusi, così come le caserme. Di presenza militare, se si va a vedere i 20 anni di vita dell’Emilia Romagna, nella vostra città è rimasto molto. I due più grandi stabilimenti di veicoli da combattimento e trasporti nel capoluogo di Regione sono stati chiusi. Ma la logica da seguire è comunque da chiedere al Ministero della Difesa”.