Uno stato di incertezza continua e precariato. È questa la condizione in cui vivono le 200 socie lavoratrici della Copra Cooperative, Operatrici socio-sanitarie (OSS) e Operatori tecnici addetti all’assistenza (OTA) presso l’Ospedale di Piacenza. Non solo infatti da diverso tempo il pagamento dello stipendio arriva con settimane di ritardo, ma il problema maggiore è che gli stipendi dei prossimi due mesi potrebbero essere addirittura bloccati. Una situazione divenuta ormai insostenibile e lacerante che ha portato questa mattina una cinquantina di donne a manifestare nel cortile interno dell’Ospedale per far valere i propri diritti.
“Lavoriamo. Ognuna di noi inizia il proprio turno tutti i giorni: chi alle 3, chi alle 5 del mattino. Noi siamo sempre presenti, non chiediamo nulla di più: vogliamo essere tranquille. E’ un nostro diritto essere retribuite. Per la nostra dignità di madri, mogli, lavoratrici”. Già, dignità.
Hanno gli occhi lucidi e la rabbia di chi lotta per un diritto elementare e fondamentale. “La Copra – ha dichiarato una di loro – si impegna di più a salvare le squadre di calcio e lo sport. Ma a noi non pensa nessuno? Siamo forse meno importanti? Lavoratori di bassa classifica”.
Una situazione che si trascina ormai da mesi: i diversi incontri con le tre sigle sindacali CGIL, CISL e UIL sono sfociati poi in un tavolo tecnico con Andrea Paparo, l’assessore provinciale alla Formazione e al Lavoro, i rappresentanti di Copra Coop e delegati dell’Ausl. Un incontro conclusosi con un nulla di fatto: la cooperativa se ne lava le mani, additando l’Ausl come colpevole del mancato pagamento. L’Azienda Ospedaliera però non resta a guardare e accusa la mancanza di fondi provenienti dallo Stato e la situazione economica nazionale. E il gioco a rimpiattino finisce per colpire ancora una volta le categorie più deboli.
I sindacati però sono sul piede di guerra: dichiarato lo stato di agitazione che potrebbe portare ad iniziative più serie proprio sotto Natale con scioperi, manifestazioni e presidi.