Si fa chiamare Ira, è un musicista catanese ma piacentino d’adozione. Dopo svariati tentativi andati male di dare origine ad una band, la decisione di continuare da solo il suo percorso musicale e nel 2006 nasce il progetto solista Ira K Organisation. Una miscela di suoni elettronici dalle atmosfere cupe, ruvide a tratti rabbiose. Un progetto nato per gioco, spiega Ira, ma quando un artista ha talento, si sa, è difficile che non venga notato dalla scena a cui appartiene. E così, dopo essersi presentato alla scena elettronica con i suoi graffianti ritmi industriali, eccolo approdare nel 2009 al Moonlight Festival di Fano, affiancando i nomi più importanti del mondo elettronico underground. Dopo uno stop di due anni per dedicarsi anima e corpo alla famiglia eccolo tornare prepotentemente sulla scena: il 23 Dicembre a Milano Ira affiancherà una delle band più popolari e di successo nel mondo industrial, i messicani Hocico di cui Ira è grande fan. In più coglierà l’occasione per presentare il suo ultimo album “Nicht zu vergessen” (Per non dimenticare).
Il successo di Ira risulta ancora più significativo considerando che la sua musica non impiega liriche né testi, essendo prettamente strumentale. Un ascolto più difficile quindi che però non ha allontanato critici e fan. Infatti, pur non esprimendo concetti verbalmente, le emozioni rimangono palpabili: Ira prende ispirazione dal quotidiano, dalle vicende di tutti i giorni, viste con disillusione nella vita vissuta o nel telegiornale.
Per chi fosse incuriosito da questo personaggio e dall’esperienza musicale che propone trova facilmente abbondante materiale su Youtube o può provare l’ebbrezza di vederlo dal vivo proprio Venerdì allo Zoe di Milano. Perché a volte abbiamo dei talenti nella nostra zona che rimangono sconosciuti solo perché propongono idee che prima di conoscere non sappiamo nemmeno esistere.