E stato sottoscritto questa mattina un protocollo d’intesa per il supporto all’assistenza familiare. Il documento è stato siglato per la Provincia dal presidente Massimo Trespidi , dal Comune di Piacenza (Assessore alla Salute, Solidarietà e Coesione Sociale Giovanna Palladini) dal Comune di Fiorenzuola d’Arda, in rappresentanza dei Comuni del Distretto di Levante ( Assessore alle Politiche Sociali Angelo Mussi) dal Comune di Castel San Giovanni, in rappresentanza dei Comuni del Distretto di Ponente (Assessore ai Servizi Sociali Donato Leonardo Capuano) e per l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Piacenza da Giovanni Soro. Alla firma era presente anche l’assessore Andrea Paparo.
Obiettivo del Protocollo d’intesa è la necessità di supportare e favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro regolare nell’ambito dell’assistenza familiare, realizzando un mercato del lavoro trasparente e qualificato, nell’ottica dell’integrazione dei servizi e delle strutture.
L’intesa è finalizzata alla realizzazione di azioni finalizzate alla qualificazione e all’inserimento lavorativo delle assistenti familiari per rispondere al crescente bisogno espresso dalle famiglie per la cura di anziani e soggetti non autosufficienti.
“Le azioni previste da questo protocollo – ha detto il presidente Massimo Trespidi – saranno mirate alla mappatura degli attori territoriali, definendo i servizi erogati, al fine di ottimizzare le risorse. In particolare verranno sviluppate le ricognizione dei servizi, in particolare per quanto riguarda il tema della gestione del rapporto di lavoro e la predisposizione di materiale informativo e l’attuazione delle linee guida per l’innovazione e lo sviluppo di attività di contatto e aggiornamento per le assistenti famigliari. Le azioni di intervento – ha proseguito il presidente – che andremo a intraprendere sono finalizzate a potenziare le capacità di contatto e coinvolgimento delle assistenti familiari da parte dei servizi, con l’obiettivo di intercettarle e metterle in relazione con la rete dei servizi e creare un sistema di supporto alla qualificazione e all’aggiornamento e la qualificazione al fine di consentire la formalizzazione delle competenze delle assistenti familiari”.
I Centri per l’impiego realizzeranno un servizio di accoglienza e informazione a favore sia del lavoratore che della famiglia-datore di lavoro e forniranno uno specifico servizio di orientamento oltre che redigere uno specifico elenco dei lavoratori qualificati da utilizzare per l’incrocio domanda/offerta di lavoro;
“I Centri per l’impiego – ha aggiunto Andrea Paparo – effettueranno preselezioni per l’individuazione di una rosa di candidati idonei e disponibili, dopo aver analizzato le richieste della famiglia, mettendo a disposizione operatori in grado di mediare le informazioni e assistere sia la domanda che l’offerta di lavoro, con la successiva segnalazione dei candidati alle famiglie richiedenti”. Il Comune di Piacenza, il Comune di Fiorenzuola d’Arda anche per conto dei 24 Comuni del Distretto di Levante, il Comune di Castel San Giovanni per conto dei 23 Comuni del Distretto di Ponente si impegnano a:
effettuare, a richiesta della famiglia, la rilevazione, la lettura e valutazione dei bisogni di assistenza espressi;fornire informazioni sull’iniziativa e sul percorso condiviso dalle Parti sottoscrittrici del presente protocollo;supportare la famiglia potenziale datore di lavoro nei contatto con le strutture Provinciali e, quando si valuti necessario, nell’individuazione dell’assistente familiare, all’interno della rosa di candidati segnalati; valutare/sostenere l’inserimento lavorativo dell’assistente familiare all’interno della famiglia anche in itinere, a fronte di bisogni specifici, attraverso l’affiancamento di personale qualificato ed eventualmente l’attivazione di sostegni economici;collaborare con gli altri attori del protocollo nella valutazione e formalizzazione delle competenze per la qualificazione delle assistenti familiari; partecipare alle iniziative di promozione dei servizi previsti dal presente protocollo e al “Tavolo di governance”.
L’Azienda USL si impegna a:
collaborare con gli altri attori del protocollo nella valutazione e formalizzazione delle competenze per la qualificazione delle assistenti familiari; sostenere l’assistente familiare sia al momento dell’inserimento nella famiglia sia in itinere attraverso attività di valutazione ambientale per la fornitura di ausili, addestramento sull’uso di ausili, sugli spostamenti della persona non autosufficiente all’interno della casa, sulla somministrazione di farmaci, sulla medicazione di lesioni cutanee, sulla gestione della nutrizione e della ventilazione artificiale, sulla gestione domiciliare dell’ossigeno terapia.
” Siamo soddisfatti degli esiti del progetto – ha aggiunto l’Assessore Provinciale al Lavoro Andrea Paparo -, ogni anno mediamente si rivolgono a noi 80 famiglie circa 120 assistenti familiari alla ricerca di lavoro . E’ il caso di rammentare che un progetto così strutturato, incentrato sul ruolo di un ufficio pubblico, mira a rendere regolari le prestazioni di lavoro , calate in contesto che vede spesso situazioni ai margini della legalità”. “Ai servizi offerti dai Centri per l’impiego – ha detto Giovanna Palladini – si andranno ad affincare le azioni di tutoring da parte dei servizi competenti del Comune di Piacenza per garantire professionalità ai servizi offerti”
“Con questo protocollo – ha detto Leonardo Capuano – la amministrazioni comunali fanno un’azione di assunzione di responsabilità in un momento nel quale c’è una grande urgenza di buone iniziative nei settori del privato sociale”. “Esistono molte diseguaglianze tra i comuni della provincia – ha sottolineato l’assessore Mussi – e uno degli obiettivi di questo lavoro è quello di dare omogeneità ai servizi offerti . Vogliamo recuperare la domiciliarietà con servizi di qualità per dare tranquillità alle famiglie”.
“La qualificazione farà la differenza – ha concluso Giovanni Maria Soro direttore delle attività socio assistenziali dell’Ausl di Piacenza – e l’Azienda Usl si impegna ad effettuare tutte quelle attività di formazione e addestramento che consentiranno ad un paziente di risiedere a casa propria in tutta sicurezza”.