Confagricoltura: “La manovra? Per l’agricoltura è una patrimoniale”

Confagricoltura Piacenza ha seguito in tempo reale l’iter della manovra economica. Le ultime correzioni non hanno fatto che peggiorare le prospettive dell’agricoltura, senza dare contropartite, né speranze, sotto il profilo della ripresa. Questa la valutazione di Enrico Chiesa, Presidente di Confagricoltura Piacenza sul decreto legge. “I nostri appelli ad un approccio meno devastante per il settore non sono stati ascoltati – ha proseguito Chiesa – scaricando sugli agricoltori e sulle loro famiglie oltre il 10 per cento del peso della manovra. Il governo si è prefissato di far seguire al rigore anche misure per la crescita – commenta inoltre il Presidente di Confagricoltura Piacenza che con il Direttore, Luigi Sidoli, ha preso parte all’Assemblea della Confederazione giovedì scorso – ma se si annienta la produzione sarà impossibile prevedere la ripresa. Quella applicata al settore agricolo è una vera e propria patrimoniale, aggravata dal fatto che non va solo ad incidere sul mero patrimonio, ma, prevedendo una tassazione ulteriore di terreni e fabbricati, va ad impattare su quelli che sono mezzi irrinunciabili per la produzione agricola. La nostra Associazione sin da subito ha espresso forti perplessità nei confronti di una manovra che sembra accanirsi particolarmente sul settore primario – prosegue Chiesa – con una tassazione che in molti casi per gli agricoltori verrebbe incrementata del 500 % mettendo a rischio oltre mezzo milione di aziende. Solo per quanto riguarda l’accatastamento dei fabbricati rurali, il cui reddito era già ricompreso in quello dei terreni e che vanno verso una duplicazione di imposta, il prelievo è calcolabile in circa un miliardo di euro di ulteriori tasse. Senza considerare che il settore è soggetto, come gli altri, anche ad ulteriori aggravi come l’aumento delle accise sul gasolio, ma diversamente dagli altri non beneficia di alcuna misura per la crescita”. La manovra – rileva l’Associazione degli imprenditori agricoli – brucia il 10% del valore aggiunto prodotto in agricoltura portando i bilanci delle aziende, già in rosso, ad un punto di non ritorno. “Su questa vera emergenza, sociale oltre che economica, Confagricoltura sta chiedendo al Governo un incontro urgente – spiega Chiesa –. E’ stata avviata un’importante azione sindacale a livello nazionale che mira ad attenuare l’impatto di questa manovra chiedendo l’inclusione di azioni per la crescita in grado di compensare, almeno in parte, i disastrosi effetti delle misure di rigore. A livello locale, parte sin da ora un’azione rivolta a tutti i comuni della Provincia, perché il Governo ha lasciato agli enti locali autonomia nella definizione delle aliquote IMU consentendo loro di prevedere tassazioni agevolate per il nostro comparto. Ci aspettiamo da loro – conclude Chiesa –, in questa scelta, quell’attenzione e sostegno all’Agricoltura che a più riprese le varie amministrazioni hanno manifestato”.

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