Un convegno per parlare di cancro del retto:le ultime sfide dell\’oncologia

Il carcinoma del retto è la più frequente neoplasia dell’apparato gastrointestinale ed è in assoluto una delle principali cause di morte per cancro. Una malattia grave che vede oggi impegnati diversi specialisti, con un approccio terapeutico multidisciplinare. Il tema, al centro del convegno organizzato dal dipartimento di Chirurgia Generale, è di quelli delicati da trattare con le pinze. “La mortalità – ha dichiarato il dottor Patrizio Capelli, direttore del dipartimento di Chirurgia generale e organizzatore dell’evento – è elevata. Anche perché spesso viene confuso con tumore del colon. Si tratta invece di un carcinoma che si trova in una parte anatomica abbastanza difficile da trattare. L’incidenza in Italia varia da un luogo all’altro e bisogna sottolineare che una dieta equilibrata riduce sensibilmente la percentuale di rischio”.

Radio Sound

Riuniti alla Volta del Vescovo specialisti di diversi dipartimenti, chiamati ad un duro lavoro di squadra.

Il trattamento del tumore del retto – ha spiegato Capelli – rappresenta oggi un punto cruciale dell’approccio multidisciplinare: le competenze di diversi specialisti interagiscono per disegnare il miglio percorso terapeutico per ogni paziente”. Ospite d’eccezione del convegno è il professor R.G. Heald, pioniere della tecnica chirurgica in materia. “La sua disponibilità ci ha fornito l’occasione di radunare un gruppo di esperti che, grazie alla loro esperienza, ci guideranno attraverso i capisaldi e le nuove prospettive della terapia del tumore rettale”. L’approccio dell’evento è interattivo: i partecipanti del convegno hanno infatti assistito in diretta (grazie all’impegno dell’unità operativa Sistemi informatici dell’Ausl e a BT Enia) a un intervento eseguito da Heald nelle sale operatorie del Guglielmo da Saliceto di Piacenza.

Al professore inglese, primario presso la Pelican Cancer Foundation del North Hampshire Hospital di Basingstoke, si deve l’introduzione della tecnica dell’Escissione mesorettale totale (TME) che ha consentito di salvare molte più vite rispetto alle metodiche tradizionali. Una tecnica che risulta sempre più utilizzata.


Nel pomeriggio, invece, alcuni esperti hanno proposto le loro riflessioni sulla materia. Nel novero dei relatori figurano diversi specialisti piacentini, tra i quali i primari Luigi Cavanna (Oncologia), Fabio Fornari (Gastroenterologia), Carlo Vanzo (Radioterapia), Carlo Paties (Anatomia patologica) ed Emanuele Michieletti (Radiologia).