Il valore principale dei prodotti DOP è intangibile ma straordinariamente importante per la crescita e l’immagine di un territorio: esso sta nella capacità di aggregazione dei produttori che devono condividere e rispettare delle regole di sicurezza e di qualità.
Riuscire a lavorare insieme su prodotti che racchiudono l’identità stessa di un territorio significa riuscire a superare quelle barriere di mercato e di concorrenza che tendono, soprattutto in tempi di crisi, a misurarsi non sulla qualità ma sul prezzo; significa saper riconoscere per primi, e trasferirlo al consumatore, il valore di un prodotto che ha un legame indissolubile con la storia, la cultura, le abitudini alimentari di un dato luogo. Questo è il più grande contributo al mantenimento di qualcosa che, nel mondo globale, si sta perdendo: la cultura alimentare. Oggi si tende a consumare cibo senza conoscerne l’origine, sapere da dove viene, chiedersi come viene prodotto, mentre vincolare e valorizzare le produzioni a Denominazione d’origine consente di offrire al consumatore tutti gli elementi di conoscenza rispetto a ciò che sta acquistando. Lo stesso discorso vale per le produzioni iscritte all’Albo dei Prodotti Tradizionali del Ministero delle Politiche Agricole, dove il primo requisito è che devono dimostrare una storia di almeno 25 anni. L’applicazione e il rispetto di questi criteri sono stati il fulcro delle azioni condotte dal Consorzio Salumi Tipici Piacentini e dal Consorzio Salumi DOP Piacentini, fin dal momento in cui è stata ottenuta la Denominazione d’origine per Coppa, Pancetta e Salame Piacentino. Anzi, la visione di come si sarebbe evoluto lo scenario produttivo i soci del Consorzio Salumi l’ebbero ben prima dell’avvento delle DOP; nel 1971, nell’atto costitutivo, si parlava di tutela e delimitazione territoriale per la produzione dei salumi piacentini. Una visione del futuro che oggi permette ai salumi piacentini quella riconoscibilità che li ha resi famosi sulle tavole italiane ed internazionali. Del resto non poteva essere altrimenti se pensiamo che già 400 anni fa i salumi piacentini erano strumento di diplomazia nelle corti europee. Questa e altre storie, quelle dei produttori aderenti al Consorzio e dello studio sull’analisi sensoriale, sono contenute nel libro “I salumi piacentini” che verrà presentato da Fede e Tinto, i due famosi conduttori di Decanter su RadioDue, lunedì 12 dicembre alle 11 presso la sede de La Faggiola a Gariga di Podenzano.
Il volume, il terzo della serie edito da GL.Editore, si inserisce nella collana ideata da Faggiola srl per divulgare la conoscenza delle produzioni agroalimentari piacentine.