Fatture per la fornitura della carta lievitate oltre il 1000per cento. Così un tipografo piacentino aveva alleggerito il proprio reddito imponibile di 2,3milioni di euro e detratto indebitamente più 230mila euro di Iva.
Una trasgressione al mese – La truffa, scoperta grazie all’attività di intelligence dell’Ufficio Governo, Analisi e Riscossione della Direzione Provinciale di Piacenza, si reggeva su uno schema collaudato. In media una volta a mese, per stessa ammissione del rappresentante legale, la consueta fattura per l’approvvigionamento della carta veniva trascritta sul registro contabile con incrementi che superavano il 1000per cento. Da 18mila euro si arrivava così a 227mila euro, fino ad accumulare oltre un milione di euro di costi letteralmente “inventati”.
Non era immune da trucchi contabili nemmeno il parco auto dell’impresa. Per le quattro vetture a disposizione dei due soci erano stati infatti dedotti integralmente tutti i costi, per ulteriori 58mila euro di evasione.
La società ha riconosciuto la fondatezza dell’accertamento e si è impegnata a pagare circa 800mila euro di imposte e sanzioni.