Sono di profonda preoccupazione le parole di Confagricoltura Piacenza in questa delicata fase politico-economica del Paese. Pur condividendo l’assoluta necessità di una manovra che garantisca un futuro alla società e all’economia italiana, entrando nelle pieghe dei provvedimenti che stanno per essere adottati, l’associazione degli imprenditori agricoli rileva criticità, anche pesanti, che rischiano di deprimere ulteriormente la redditività delle imprese e conseguentemente, avere un impatto negativo sull’economia nazionale. “Siamo convinti – commenta Enrico Chiesa Presidente di Confagricoltura Piacenza – dell’indispensabilità di una manovra che possa dare una prospettiva un po’ meno disperata e più dignità all’intero Paese, ma serve maggior equilibrio nella distribuzione dei sacrifici. Sono state presentate misure che minano profondamente la sopravvivenza delle aziende agricole, mi riferisco, in particolare, all’aumento delle contribuzioni per il lavoro autonomo, all’imposta sui fabbricati rurali, alla rivalutazione delle rendite catastali. Sono misure, legate al capitolo del rigore, che vanno però a colpire beni che costituiscono mezzi di produzione. Concentrarsi su questo ed ancor peggio, solo su questo, equivarrebbe ad uccidere l’agricoltura. Per la crescita, ad esempio, dobbiamo purtroppo constatare che nelle misure destinate alle PMI non figurano le imprese agricole. Auspichiamo che vengano in tal senso recepiti gli emendamenti proposti”. Confagricoltura sottolinea, infatti, come gli incentivi per l’Irap non riguardino i redditi agrari e quelli per l’aiuto alla crescita economica delle imprese non si applichino alla stragrande maggioranza delle aziende che operano in agricoltura. Controversa, poi, è la questione che vede per l’ennesima volta l’assoggettabilità dei fabbricati rurali ad un’imposta sugli immobili. “Stiamo monitorando i vari passaggi – commenta Chiesa – perché da anni conduciamo una legittima opposizione all’assoggettabilità dei fabbricati rurali ad imposta, prima ICI oggi Imu: il problema è che si dimentica che per noi sono mezzi di produzione”. E’ tempo di sacrifici ed il mondo agricolo, responsabilmente, non si tira indietro – rileva Confagricoltura in una nota – ma non può accettare di essere escluso dalle misure di rilancio di cui beneficiano gli altri settori economici. La manovra rischia di rendere la situazione delle imprese agricole, già di per sé difficile, ancor più drammatica, perciò sono state suggerite al governo una serie di misure a costo zero per lo sviluppo.