Frammenti di storia piacentina all’ISII Marconi di Piacenza. Questa mattina, nell’aula Magna dell’Istituto, si è svolta la conferenza storica dedicata al movimento operaio. Argomento al centro dell’incontro la nascita e lo sviluppo delle Camere del Lavoro in Italia, con un’attenzione particolare a quella di Piacenza tra le prime nate nel panorama italiano. Un appuntamento con la Storia importante che sancisce la fine delle celebrazioni dei 120 anni della CGIL di Piacenza.
“È un’occasione – ha voluto sottolineare il dirigente dell’istituto, Gian Paolo Binelli – che la scuola offre ai ragazzi del V anno. Nel loro programma di Storia affrontano il periodo storico tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, il periodo caldo insomma che ha visto lo sviluppo del movimento operaio e delle istituzioni sindacali. Chi vorrà, potrà utilizzare questo focus tematico per il percorso finale che li porterà all’esame di Stato”.
Presente alla conferenza anche il presidente della Fondazione di Vittorio, Carlo Ghezzi. “Oggi parliamo di come il mondo del lavoro, abbastanza emarginato e tenuto ai margini della società italiana, si è autorganizzato per conseguire non solo la propria emancipazione, ma anche diritti e protezioni sociali dando un contributo notevole alla costruzione di un’Italia più giusta. E del complesso processo politico e organizzativo – ormai consegnato alla storia di quegli anni così ricchi del movimento sindacale italiano – che portò Piacenza, tra le prime città in Italia, ad un atto così importante”.
Da un lato, dunque, la Storia e il passato; dall’altro i giovanissimi studenti, immagine del futuro.
“Siamo partiti con un’Italia – ha proseguito Ghezzi – che si è formata 150 anni fa: una e indipendente, ma non attenta ai propri figli. Il famoso “facciamo gli italiani” non è mai stato realizzato fino in fondo. Il lavoro ha dato un contributo straordinario. È una staffetta continua. Tutti dobbiamo impegnarci a lasciare una società migliore di quella che abbiamo trovato”.
Presente anche il segretario della Camera del Lavoro, Paolo Lanna.