Dritan Malko tornerà a fare lo sciopero della fame. Il 31 maggio scorso il lavoratore iniziò davanti ai cancelli de “Il Sole” uno sciopero della fame perché, per continuare lo stesso identico lavoro nello stesso posto, ma alle dipendenza della nuova cooperativa incaricata dal committente, avrebbe dovuto passare da un contratto a tempo indeterminato a un contratto a tempo determinato con periodo di prova e si è rifiutato di farlo. Il 9 giugno lo sciopero si è concluso con la sottoscrizione di un accordo fra le parti presso l’assessorato della Provincia, accordo che avrebbe dovuto garantire l’assunzione di Malko presso la coop Unigest dal mese di ottobre, “verificata la situazione produttiva e di mercato”. Ma proprio questa clausola ora si è ritorta contro Malko, infatti la cooperativa ha fatto sapere che la situazione di mercato non è propizia.
Così Malko dopo sei mesi è ancora a spasso e nell’impossibilità di provvedere alle sue necessità, pagare un affitto e soprattutto rinnovare il permesso di soggiorno.
Un caso come tanti, di questi tempi. Ancor più per questo Malko è deciso a non accettarlo, e lunedì 28 novembre riprenderà lo sciopero della fame per chiedere quello che non troppo tempo fa era considerato un diritto, in quanto presupposto di un’esistenza dignitosa, e non un’elemosina o una forma di ricatto.