Piero e Ada Gobetti, tre incontri organizzati da \”Città Comune\”

Nel 150° dell’Unità d’Italia, il ricordo di due italiani esemplari
PIERO E ADA GOBETTI
Piacenza, Teatro dei Filodrammatici, via Santa Franca 33

Radio Sound

“Cittàcomune” propone, nel 150° anniversario dell’Unità, una riflessione
pubblica su due italiani per molti aspetti esemplari: Piero e Ada Gobetti

Martedì 29 novembre Incontro al Teatro Filodrammatici alle ore 18

Piero Gobetti, nella Torino degli anni Venti

Ne discutono tra loro e con i presenti
Piergiorgio Bellocchio e Cesare Pianciola

“Racconto interrotto”, un film su Piero Gobetti

1992, video b/n col. 55’. Regia: Paolo Gobetti  e Claudio Cormio, Prod. Coop. 28 dicembre

 

Martedì 13 dicembre Incontro al Teatro Filodrammatici alle ore 21

Vita e impegno di Ada, con Piero e oltre…

Ne discutono tra loro e con i presenti
Gianni D’Amo ed Ersilia Alessandrone Perona

 

Piero Gobetti (1901-1926), pensatore politico di eccezionale intelligenza e precocità, fonda ancora liceale la rivista Energie Nove e nel 1922 La Rivoluzione Liberale (affiancandole la casa editrice, che inalbera il motto greco e alfieriano “Che ho a che fare con gli schiavi?”). Vocazione pedagogica e straordinaria capacità di lavoro gli consentono di raccogliere intorno alla febbrile iniziativa politico-editoriale il meglio dell’intelligenza italiana dell’epoca, dai già autorevoli e affermati Salvemini, Croce, Pareto, Einaudi, ai giovani Carlo Levi, Umberto Saba, Eugenio Montale… Poco più che adolescente, aveva salutato con entusiasmo la rivoluzione russa, i consigli di fabbrica e l’occupazione della Fiat. Collabora a L’Ordine Nuovo di Gramsci con interventi politici e soprattutto come critico teatrale. Del nascente fascismo coglie subito il tatticismo demagogico e il quasi fatale successo: è “l’autobiografia della nazione”. Alla fine del 1924 Gobetti subisce dai fascisti una selvaggia aggressione, che ne minerà la fragile salute. Fonda Il Baretti, di indirizzo più letterario e l’anno dopo viene soppressa La Rivoluzione Liberale, per esplicita volontà di Mussolini. Deciso a continuare la sua attività di scrittore e editore, che gli è inibita in patria, va esule a Parigi dove muore il 15 febbraio 1926, poche settimane dopo la nascita del figlio Paolo.

Ada Prospero (1902-1968) sposa Piero Gobetti nel 1923. Collaboratrice attiva e intelligente delle sue lotte e iniziative, condivide con lui le grandi speranze del “biennio rosso” e le persecuzioni seguite all’avvento al potere di Mussolini e del fascismo. La morte di Piero nell’esilio parigino, poche settimane dopo la nascita del figlio Paolo, non piega il suo impegno nella lotta antifascista. La sua casa torinese di via Fabro 6 (oggi sede del Centro Studi Piero Gobetti, da lei fondato nel 1961) diventa un centro di organizzazione dell’attività cospirativa per vecchi e giovani antifascisti. Già militante di “Giustizia e Libertà”, Ada partecipa alla Resistenza col giovanissimo figlio Paolo nelle formazioni del Partito d’Azione: da questa esperienza trae il Diario partigiano, pubblicato da Einaudi nel 1956. Vicesindaco di Torino subito dopo la Liberazione, affianca per tutto il dopoguerra all’impegno politico quello letterario-pedagogico (soprattutto con traduzioni dall’inglese e racconti per ragazzi) e giornalistico.

Cesare Pianciola è l’autore di Piero Gobetti. Biografia per immagini (Gribaudo, 2001). Di Piero e Ada Gobetti, Ersilia Alessandrone Perona ha curato Nella tua breve esistenza. Lettere 1918-1926 (Einaudi, 1991).