Lo sapevamo già venerdì della messa in mora. Queste le prime parole sul caso del giorno, dell’Amministratore Unico del Piacenza Covilli Faggioli raggiunto al telefono da Massimo Casale, responsabile della redazione sportiva di Radio Sound 95 e Piacenza24.
“Abbiamo detto noi ai giocatori di fare questa mossa per tutelarsi. Poi che tutto vada apposto è un altro discorso, ma intanto il passo andava consigliato“.
Quando avete parlato con la squadra?
“Venerdì abbiamo incontrato due rappresentanti, discutendo del più e del meno e del fatto che loro non avevamo mai avuto il piacere di parlare con noi…e la situazione è stata spiegata. Loro erano titubanti, ma noi abbiamo consigliato di tutelarsi intanto, poi se tutto va in porto meglio per loro. Da questo lato siamo stati corretti sia noi che loro”.
Adesso cosa succede?
” Aspettiamo gli eventi di questa famosa Italiana Srl e vediamo come va a finire. Si sta muovendo qualcosa in positivo, ma io come amministratore aspetto che mi diano gli strumenti, perché io ho posto un termine… altrimenti mi devo dimettere perché è inutile che stia li a spulciare le banane!”.
Quando scade questo termine?
“Non lo so. Io non ho dato un termine con una data. Ho detto di cercare di risolvere questa situazione prima che passino i giorni della messa in mora da parte dei giocatori. Insomma voglio risposte prima dei 20 giorni…ma prima… altrimenti se non vengono pagati i giocatori e i fornitori più urgenti mi dimetterò”.
Lanna ha dichiarato alla rai che entro 10 giorni si pagheranno gli stipendi.
“Io non so niente, ma evidentemente Lui avrà parlato con qualcuno. Io quando sono a Piacenza posso informarmi, ma quando non ci sono le cose le apprendo da voi…Io sono venuto per lavorare bene con un certo piano e con degli strumenti che mi avevano assicurato. Per averli ci volevano 20 giorni… poi è successo quel che è successo…diciamo un po’ a causa della società passata…anzi molto a causa della precedente gestione e un po’ anche per colpa dell’avvocato Gianfranceschi che per me è un amico, lavoriamo assieme da anni, ma stavolta si è fatto prendere dall’entusiasmo… quando mi hanno interpellato era già tutto fatto… Io ho accettato però se avessi dovuto guardare io le cose, avrei detto…signori…è vero che ci sono questi soldi in cassa? Ci voleva un milione di euro… così da parte… che non si sa mai almeno per tappare le prime cose che poi sono arrivate giustamente”.
La critica che si fa a lei è di non essersi informato della situazione prima di accettare l’incarico.
“Io ho accettato sulla parola, non sapevo niente quando sono arrivato, c’è poco da criticare…io e Gianfranceschi stiamo facendo il massimo perché siamo venuti li e non ci prenderemo niente, se riusciamo a fare quello che abbiamo in testa…bene, altrimenti pazienza!
Non si capisce come si fa a rilevare una società, sembrerebbe, senza avere i capitali…
“Lei deve capire una cosa, se non la prendeva la cordata, il Piacenza sarebbe stato messo non dico in fallimento, ma quasi, quindi abbiamo dato ancora un po’ di ossigeno sperando di riuscire a tirarlo su”.
L’ex proprietà dice altre cose…
“La controparte non può dire certamente quello che diciamo noi! Finché c’è speranza, andiamo avanti. Io ci ho messo anche del mio per fare in modo che almeno fosse pagata la rata dell’Iva, perché senza questo pagamento eravamo già andati tutti a casa. Quella di pagare la rata del 2010 era una garanzia che avevamo dato al dottor Garilli.”