“Gh’era una vota” “Il castello di Fulignano”: non è una favola ma la realtà di due aziende agrituristiche che si tendono la mano tra la Val Trebbia e la Val Nure e le cui denominazioni sembrano rievocare gli antichi sapori che si ritrovano con piacere a tavola. Due agriturismi “in rosa” con al timone due donne abili imprenditrici agricole: Mariella Faini e Alda Schiavi. Grazie al piglio imprenditoriale di queste due signore la vicinanza delle due aziende è divenuto un valore aggiunto e di anno in anno sono sempre di più i progetti che vedono le due realtà collaborare. “Sono anni che lavoriamo insieme – ricorda la signora Faini – abbiamo fatto anche dei viaggi a Berlino e in Friuli, un corso di formazione professionale ci ha permesso di visitare aziende in tutte le province dell’Emilia-Romagna portandoci a un confronto diretto con altre realtà”. “La formazione professionale è stata utile – sottolinea la signora Schiavi – anche per l’approccio alla promozione dei prodotti. Abbiamo strutturato dei progetti per le scuole con i laboratori di educazione alimentare che prevedono la visita ad entrambe le aziende ed andiamo a scuola a spiegare ai ragazzi come lavorare i prodotti: io insegno a fare i biscotti e Mariella spiega il ciclo delle api, fa lavorare la cera ed i ragazzi sono entusiasti”. Il tutto a pochi chilometri da Piacenza: il castello è a Folignano di Ponte dell’Olio, mentre l’altro agriturismo è in una zona di case coloniche lungo il Trebbiola. “E’ una zona con un microclima molto particolare – spiega Faini – per questo abbiamo tanti alberi da frutta e possiamo confezionare ottime confetture. Ci sono addirittura mandorli e tantissimi alberi d’antiche varietà. Certo, abbiamo incrementato i frutteti con anche nuovi impianti, ma abbiamo voluto conservare ciò che c’era ed il nome in dialetto lo vuole sottolineare, così come sottolinea la fatica del lavoro per ottenere prodotti di qualità, genuini”. Le due aziende uniscono così tradizione ed innovazione: famosa è la torta di fichi della signora Schiavi di cui può vantare la paternità della ricetta depositata de.co. e risalente all’antico ricettario di famiglia. “Abbiamo avviato l’agriturismo nel 1994 – ricorda Alda Schiavi – e poi, tre anni fa, abbiamo aggiunto il laboratorio per la trasformazione dei prodotti. Oggi prepariamo anche i succhi di frutta, oltre alle confetture e le verdure in agrodolce, queste, con una ricetta mutuata da un’azienda che ho visitato insieme a Mariella; in più abbiamo la vendita diretta dei prodotti, trasformati e non. Con Mariella c’è uno scambio continuo e collaboriamo anche fornendoci reciprocamente alcune specialità. Alle fiere spesso ci presentiamo insieme, così come serviamo congiuntamente diversi clienti, ad esempio, anche preparando delle confezioni con i prodotti di entrambe”. “Questo ci consente di fornire anche grossi quantitativi – precisa la signora Faini – al punto che ci siamo dovuti attrezzare e fare le etichette con il codice a barre, anche perché “G’era un vota” è un azienda biologia certificata con più di 100 arnie e le cui produzioni sono distribuite in catene di negozi specializzati”.