Processo Boemi. L\’accusa chiede sei mesi, la difesa l\’assoluzione

AGGIORNAMENTO ore 14 – Si è conclusa la seduta del processo che vede imputato per peculato il Comandante della polizia Municipale di Piacenza Elsa Boemi. Nella seconda parte del processo, durante l’arringa, l’avvocato della difesa Paolo Fiori ha chiesto l’assoluzione per la Boemi perché il fatto non sussiste. Fiori ha sostenuto la legittimità dell’utilizzo della macchina del comune, come responsabile della Protezione civile. La sentenza è invece attesa il 6 di dicembre.

Radio Sound

Sei mesi di reclusione è la condanna richiesta per il comandante della Polizia Municipale Elsa Boemi, pronunciata pochi minuti fa dal pm Antonio Colonna al termine della sua requisitoria. La Boemi è imputata di peculato per aver utilizzato, secondo l’accusa, per questioni personali l’auto di servizio. Ritenuta da Colonna contradditoria la lettera firmata dal sindaco Reggi , che avrebbe giustificato le ragioni per l’utilizzo dell’auto per questioni legate al meteo, considerate inesistenti. Nessuna emergenza meteorologica è stata rilevata nel tratto Piacenza Brescia, città di residenza del comandante Boemi. Inoltre l’imputata avrebbe più volte parlato della sua auto personale come di un’auto vecchia con le gomme consumate. Tutti fattori che, secondo Colonna, hanno dimostrato che la vettura veniva usata esclusivamente per questioni personali.

Dura la reprimenda del pm in merito alla nascita delle indagini svolte dalla Questura e definite “sgradite”. A titolo di esempio Colonna ha criticato duramente l’assoluzione dell’ex procuratore di Piacenza Grassi, che usufruiva della stessa auto di servizio per il tragitto Piacenza – Reggio Emilia.

L’udienza riprenderà tra pochi minuti con la difesa affidata all’avvocato Fiori, che esporrà le ragioni per cui la lettera del sindaco abbia valore di autorizzazione all’uso del mezzo.