Il fenomeno della cooperazione in Italia è una delle caratteristiche specifiche della nostra economia.
Il peso economico complessivo supera il milione di addetti per un fatturato che si aggirava, prima della crisi, intorno a 130 miliardi di Euro. In termini di numerosità di imprese il settore cooperativo italiano conta sull’1,1% delle imprese totali, con una notevole concentrazione sulle dimensioni maggiori dove le imprese cooperative sono il 12,8% delle grandi imprese ed il 13,9% delle medie imprese. La crescita negli ultimi quarant’anni è stata particolarmente rilevante.
Il fenomeno della cooperazione, che ha conosciuto anche una certa concentrazione territoriale, è quindi una delle modalità ricorrenti dell’impresa italiana e coinvolge diversi settori spaziando dalla cooperazione nell’industria fino a quella più recente nei servizi e in particolare nei servizi sociali.
La cooperazione completa il panorama del nostro sistema economico, proponendosi come soggetto ulteriore rispetto all’impresa tradizionalmente for profit e all’impresa pubblica. Una “terza via” che appare particolarmente rilevante anche in altri contesti economici ed in altri settori. Si pensi a tal proposito al ruolo delle banche cooperative nel settore creditizio europeo. In questo quadro, il mondo cooperativo può essere visto come uno dei migliori interpreti di quel principio di sussidiarietà che permette di dare il giusto equilibrio al rapporto tra Stato e mercato.
Nella forma cooperativa, la centralità dell’azione imprenditoriale è nelle mani dei soci che ne orientano gli obiettivi e ne rafforzano la struttura attraverso partecipazione e democrazia interna.
Più di recente, il dibattito si è spostato su alcune degenerazioni del fenomeno cooperativo, allorché le imprese cooperative vengono surrettiziamente utilizzate per abbassare il livello di tutela del lavoro. Questo fenomeno non può in alcun modo oscurare il potenziale dell’impresa cooperativa che rimane uno dei motori dell’economia italiana.
Su questi temi è organizzato il IV Workshop sull’Economia Solidale del Centro Studi di Politica Economica e Monetaria “Mario Arcelli” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, fissato per il prossimo 21 novembre alle ore 10 nella Sala Convegni “Giuseppe Piana” dell’ateneo di via Emilia Parmense.
Il Workshop è organizzato in coincidenza con il prossimo inizio dell’Anno Internazionale delle Cooperative promosso dalle Nazioni Unite. Nel corso del Workshop sarà presentato anche il progetto di ricerca internazionale “Sustainable Cooperative Enterprise Project” al quale aderisce l’Università Cattolica di Piacenza, per tramite del CeSPEM, promosso dal Centre for Entrepreneurial Management and Innovation (CEMI) della University of Western Australia.
La lezione centrale sarà tenuta dal prof. Luigi Campiglio, docente di Politica Economica e uno dei massimi esperti di sussidiarietà in Italia. Alla lezione seguirà un promettente dibattito con i vertici della cooperazione nazionale. Saranno presenti Giuliano Poletti, presidente nazionale di Legacoop, Vincenzo Mannino, segretario generale nazionale di Confcooperative, e Diego Schelfi, presidente della Federazione Trentina della Cooperazione, un caso molto peculiare a livello nazionale per il suo forte peso sull’economia locale e per il fatto che è il primo esperimento in Italia di fusione tra le due principali centrali cooperative. Il dibattito sarà moderato da Michele Dorigatti dell’Ufficio Studi della Cooperazione Trentina.