«Lo scompenso cardiaco: riabilitazione e trattamento a lungo termine» è il titolo di un corso che si è tenuto qualche giorno fa all’Inselspital, Università di Berna, sotto l’egida della Società Europea di Cardiologia. L’evento scientifico è stato organizzato e diretto dai professori Massimo Piepoli (Cardiologia dell’ospedale di Piacenza; Piotr Ponikowski dell’ospedale di Wraclaw in Polonia; e da JeanPaul Schmid, dell’Università di Berna. Il corso ha visto la partecipazione di medici e specialisti da tutto il mondo.
«Lo scompenso cardiaco – spiega lo specialista piacentino Piepoli – costituisce la situazione funzionale obbligata di ogni cardiopatia in fase avanzata. Rappresenta una patologia in forte crescita in tutto il mondo, è gravato da alta mortalità per insufficienza progressiva o per aritmie fatali, e assorbe una grande quantità di risorse: rappresenta infatti la principale causa di ospedalizzazioni dopo il parto. Per tali motivi viene individuato come problema sanitario emergente del terzo millennio, sia in Italia che in Europa».
«La gestione dei pazienti con scompenso cardiaco – aggiunge – vede coinvolti vari attori sia territoriali (medici di famiglia e cardiologi ambulatoriali), sia ospedalieri (internisti, cardiologi e altri specialisti). Peraltro oggi disponiamo di nuove ulteriori conoscenze sulla fisiopatologia di questa patologia, di nuovi importanti presidi diagnostici e terapeutici e di nuovi modelli gestionali, capaci di incidere positivamente sul decorso della malattia in termini sia di quantità sia di qualità di vita».
Da queste considerazioni emerge fortemente la necessità di promuovere corsi formativi, informativi e di coinvolgere la classe medica per diffondere i principi e le indicazioni della medicina basata sulle evidenze per affrontare in maniera adeguata la gestione e la cura di questi pazienti. A tal fine il corso si è proposto di permettere l’incontro di medici con esperti cardiologi clinici, con esperti nel trattamento dello scompenso ed esperti nella cardiologia preventiva e della riabilitazione che dedicano il loro impegno professionale a tale patologia, collaborando fra loro in step talvolta successivi ma sempre integrati al fine di diagnosticare e trattare quanto più precocemente i pazienti.
«La cardiologia dell’ospedale di Piacenza, con il suo centro per la cura dello scompenso e delle cardiomiopatie, è in grado di competere e insegnare a livello internazionale e di fornire tutte le risposte attualmente disponibili al paziente affetto da questa patologia».