Oltre un mese di lavoro per un arrivare a una soluzione condivisa. È il flop dei tredici saggi del Partito Democratico andata in scena ieri sera. Un vertice che sulla carta doveva essere risolutivo per individuare il candidato, al massimo due, da proporre alle primarie di coalizione del centrosinistra. Si è invece concluso con un nulla di fatto. Saggi troppo divisi tra i due principali contendenti Francesco Cacciatore e Paolo Dosi. Tutto è ora rinviato alla direzione, l’organo principale del partito convocato per lunedì prossimo. In quella sede chiunque potrà raccogliere le firme per candidarsi, serve il 20% degli iscritti al Pd di Piacenza o il 35% dei componenti dell’assemblea cittadina.
Ma intanto è tutto completamente da rifare e un mese e mezzo è stato buttato via.