Spese di Rappresentanza, Pollastri: “Escluse le Celebrazioni civili”

“No alle speculazioni politiche sulla memoria di chi ha dato la vita per la Patria”, lo sostiene Andrea Pollastri (PdL). Il Consigliere si dice stupito per la polemica a cui si è assistito nei giorni scorsi e afferma: “Il clima politico in questi giorni è molto avvelenato ed ogni circostanza è una ghiotta occasione per la sinistra per fare polemica, non era però il caso di “alzare il tiro” a tal punto da usare le celebrazioni a scopo propagandistico.” “Il 150° dell’Unità d’Italia – prosegue – doveva essere l’occasione per lasciare alle spalle divisioni e faziosità e trovare una coesione nazionale, così purtroppo non è stato, forse era un’utopia ma c’era la speranza che, almeno nelle feste nazionali, si evitasse la polemica. Invece la sinistra ha perso un’occasione importante, ed anzi ha sfruttato le manifestazioni come palcoscenico in cui far passare messaggi politici, per altro dicendo falsità.”

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Il Consigliere, infatti, entrando nel merito della contestazione ricorda che nell’osservazione sollevata da alcuni Primi Cittadini vi è innanzitutto uno strano tempismo e un errore di merito: “La norma che taglia del 20% le spese di rappresentanza dei Comuni – spiega – è stata inserita nella Legge per la stabilizzazione economica del maggio 2010 ed è in vigore da oltre un anno, come mai la si usa per far polemica solo che il Governo è sotto attacco quotidiano da tutte le parti?”.

E poi nota ancora: ” Si è fatta una polemica sul nulla: la norma dice molto chiaramente che le spese da contenere sono convegni, mostre, cerimonie e tutte le manifestazioni rientranti nel concetto di “relazioni pubbliche”, mentre “Sono espressamente escluse le cerimonie per feste nazionali stabilite da norme di legge e le feste istituzionali delle forze armate e di polizia”. Quindi se si vogliono trovare le poche centinaia di euro necessarie per le corone le si possono trovare nei bilanci comunali come avveniva in precedenza.”