“Le bugie con le gambe lunghe”, in scena al Municipale

Il ritorno di Luca De Filippo al Teatro Municipale di Piacenza segna l’apertura della Stagione di Prosa 2011/2012 “Tre per Te” organizzata da Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione, direzione artistica di Diego Maj, con Fondazione Teatri di Piacenza, Comune di Piacenza – Assessorato alla Cultura e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Cariparma, Iren.

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De Filippo – recente vincitore del “Premio della Critica 2011” promosso dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro “per la maestria nel coltivare un’arte della commedia senza eguali e senza tempo” – sarà al Municipale lunedì 7 e martedì 8 novembre 2011 alle ore 21 con “Le bugie con le gambe lunghe” di Eduardo De Filippo, di cui è interprete principale e regista. Con lui gli attori Nicola Di Pinto, Anna Fiorelli, Fulvia Carotenuto, Carolina Rosi e Massimo De Matteo.

Questa messa in scena segna la prosecuzione del lavoro della Compagnia di Teatro di Luca De Filippo sulla drammaturgia di Eduardo, in particolare su quella del dopoguerra. La commedia, scritta nel dicembre 1946 – subito dopo il debutto napoletano di “Filumena Marturano” – venne presentata solo un anno dopo: lo straordinario successo di “Filumena”, infatti, ne fece rinviare continuamente il debutto.

Come sarà poi “Le voci di dentro”, “Le bugie con le gambe lunghe” è una commedia sul tema della verità e della menzogna, in cui la vena amara che scorre in sottofondo alla comicità a tratti quasi farsesca del primo atto si accentua con il procedere dell’azione, tanto da far scrivere a Gerardo Guerrieri come Eduardo «…scansa gli effetti e le situazioni già fatte, accenna, colpisce di striscio con una padronanza del mezzo tecnico impressionante…», conferendo al testo un suo carattere insieme “antico” e sperimentale.

La storia vive dei reciproci intrighi che alcune coppie intrecciano intorno a Libero Incoronato, un uomo modesto, onesto, insieme dignitoso e fiero, la cui vita tranquilla viene sconvolta dai vicini che tentano in ogni modo di coinvolgerlo, suo malgrado, nelle loro squallide storie. Prima ingenuamente ostinato nello smascherare le clamorose menzogne spacciate per verità, di cui è testimone, Libero decide alla fine di adeguarsi in modo provocatorio alla regola generale, rilanciandola e amplificandola fino al paradosso.

Ed ecco il titolo della commedia, che rovescia il proverbio popolare: le bugie con le gambe corte sono quelle dei bambini, quelle puerili, mentre le bugie con le gambe lunghe sono quelle «che tutti noi dobbiamo aiutare a camminare per non far cadere l’impalcatura della società» (Eduardo nell’intervista rilasciata a Sergio Romano).

Un personaggio e una commedia che anticipano modalità drammaturgiche molto moderne, fortemente presenti nell’Eduardo a venire.