Secondo appuntamento di “impresa_cultura. Adriano Olivetti 1901-1960”, percorso proposto da Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione e Associazione Amici del Teatro Gioco Vita in collaborazione con “cittàcomune” e che attraverso cinema, teatro e riflessione sociologico-letteraria vuole riprendere, a mezzo secolo di distanza, quella straordinaria esperienza industriale culturale sociale politica, a partire dalla poliedrica vicenda umana e intellettuale del suo principale ispiratore e animatore: Adriano Olivetti.
Giovedì 3 novembre alle ore 21 al Teatro Comunale Filodrammatici di Piacenza è in programma un incontro con Piergiorgio Bellocchio e Alfonso Berardinelli sul tema “Da Simone Weil a Charles Wright Mills. Le edizioni di Comunità nella cultura italiana del Dopoguerra”.
Nell’esperienza Olivetti è noto il caso di Paolo Volponi, che sa essere contemporaneamente tra i massimi responsabili di una multinazionale e una delle voci più originali della narrativa italiana del Secondo dopoguerra, forse l’ultima. E i suoi anni “industriali” coincidono con il periodo più felice e prolifico della sua produzione narrativa. Ma non è un caso isolato. In Olivetti i dirigenti, a cominciare da Adriano, sono intellettuali e gli intellettuali sono chiamati a ruoli di direzione gestionale ad ogni livello. Il critico letterario Geno Pampaloni alla segreteria della Presidenza, il politologo Roberto Guiducci ai cantieri edili, lo storico delle religioni Michele Ranchetti al Personale a Ivrea, al Personale a Pozzuoli Giancarlo Lunati (che si era formato all’Istituto storico di Napoli), i poeti Giovanni Giudici e Franco Fortini all’ufficio Pubblicità a Milano. E ancora: Ottiero Ottieri, Bruno Zevi, Ludovico Quaroni, Bobi Bazlen, Luciano Foà, Franco Ferrarotti, Tiziano Terzani, Irene Bignardi, Furio Colombo…
Nell’intreccio tra impresa e cultura, un ruolo particolare viene svolto dalle edizioni di Comunità, che sin dai primi anni Cinquanta si autonomizzano dall’omonimo movimento e adottano una ben definita strategia editoriale. Incentrando l’attenzione sui nessi individuo e società, conflitto e socializzazione, conoscenza e progresso, propongono al lettore italiano autori inediti, dal personalismo cattolico francese al meglio dell’allora sconosciuta sociologia americana, con un’attenzione particolare alla psicoanalisi (è noto il progetto di tradurre l’intera opera di Freud, che poi sarebbe stato realizzato da Boringhieri). Così, insieme all’ancora inedito Noventa, vengono pubblicati Emmanuel Mounier e Jacques Maritain, Kierkegaard e l’ “inclassificabile” Simone Weil (questi ultimi tradotti da Fortini). E poi autori decisivi come Lewis Mumford, Charles Wright Mills, Hannah Arendt.
Ne parlano con i presenti i due saggisti e critici Piergiorgio Bellocchio e Alfonso Berardinelli, che da decenni riflettono sul rapporto politica-cultura, sull’industria culturale, sulla sociologia della letteratura.
L’incontro è ad ingresso gratuito.
Per informazioni: Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione
via San Siro 9 – 29121 Piacenza – tel. 0523.315578, 0523.332613 – info@teatrogiocovita.it