Era soprannominato “Capitan Uncino”, Gianpiero Steccato era l’uomo divenuto simbolo a Piacenza della voglia di vivere e di lottare nonostante le estreme difficoltà che la vita gli mise di fronte 14 anni fa. Gianpiero soffriva di una rara sindrome post traumatica chiamata Locked In, ovvero “chiusi in se stessi” nome che descrive al meglio questa patologia: avere il corpo completamente paralizzato, essere incapaci di parlare, ma allo stesso tempo avere la totale facoltà di pensiero ed essere pienamente coscienti di ciò che avviene intorno a sé. Ma Gianpiero era tutt’altro che chiuso in sé stesso. Alle esequie di questa mattina nella chiesa di San Corrado, tante persone intervenute a porgergli l’estremo saluto lo ricordano per la sua voglia di vivere, per il suo continuo comunicare attraverso gesti codificati divenuti l’unico mezzo di dialogo, per la sua capacità, addirittura, di essere d’aiuto alla sua famiglia ai suoi amici e alle persone che occasionalmente conosceva durante le sue permanenze in ospedale. Un coro unanime fatto di persone che lo hanno conosciuto anche solo per pochi istanti ma che questa mattina hanno voluto incontrarlo ancora una volta.