Pulcheria 2011, l\’incontro con la scrittrice Antonia Arslan

Venerdì 28 ottobre, ore 21.00 all’Auditorium Sant’Ilario, l’incontro con la scrittrice Antonia Arslan. Da La masseria delle allodole (tradotto in più di dieci lingue e divenuto film grazie ai fratelli Taviani) a Ishtar due (l’autobiografia onirica del coma in cui è stata inghiottita per venti giorni) al libro in uscita, Il cortile dei girasoli parlanti, Antonia Arslan, intensa scrittrice italiana di origine armena e di fama internazionale si racconta. Modera l’incontro la giornalista Patrizia Soffientini

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Antonia Arslan è nata a Padova e discende da una famiglia di origine armena. Ha insegnato Letteratura italiana moderna e contemporanea alla facoltà di Lettere dell’Università di Padova ed ha pubblicato libri e saggi. E’ autrice de La Masseria delle Allodole, il suo primo romanzo, edito da Rizzoli nel 2004, giunto alla 28esima edizione, pluripremiato e tradotto in 16 lingue, fra cui svedese, olandese, tedesco, greco, spagnolo, armeno, inglese, francese, giapponese, turco, inglese, russo, sloveno, ungherese ed arabo. Nel 2007 è uscito nelle sale il film dei fratelli Taviani liberamente tratto del romanzo, che fu presentato al festival cinematografico di Berlino.

A La masseria delle allodole è seguito nel 2009 il romanzo La strada di Smirne nel quale l’autrice, dopo aver denunciato il genocidio armeno ad opera dell’Impero Ottomano, narra l’impossibile vita dei sopravvissuti e la semi sconosciuta distruzione di Smirne, la bella infedele.
Nel 2010 Antonia Arslan è tornata in tutte le librerie con un libro che parla della sua esperienza del coma Ishtar 2. Cronache da un risveglio. Si tratta di toccanti pagine nelle quali  ha voluto far conoscere la dimensione parallela in cui «si vive sospesi, come un bambino nelle mani degli altri». Riflessioni profonde sull’esperienza del coma e sul lento ritorno alla vita narrate in modo intimo e profondo. Ishtar 2 è infatti un reparto di Rianimazione, dove Antonia Arslan, inghiottita dal coma all’improvviso, è stata ricoverata per 20 giorni, angoscianti per chi le voleva bene e spaventosi per lei, che forse non era così assente. Il lento recupero ha avuto il sapore di una rinascita. La gola, come carta vetrata subito dopo il risveglio, ha ritrovato il respiro e restituito la voce a una generosa e affascinante cantastorie. Le sue dita si sono messe a correre sulla pagina trasformando quell’esperienza in racconto. Ne sono nate pagine toccanti e allegre perché, persino tra le pareti di quella stanza d’ospedale, Antonia Arslan è rimasta una bambina capace di osservare il mondo con lo sguardo rapito di chi ancora non sa. Quello sguardo che le ha permesso di commuovere i suoi lettori narrando l’eccidio armeno e l’incendio di Smirne.

Negli ultimi anni la Arslan fa la spola tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove ha tenuto e tiene conferenze sulla letteratura femminile italiana e sulla cultura e sulla storia armene. E’ distinguished professor alla Fordham University di New York.  Continua inoltre ad essere premiata nel mondo.

Ingresso libero