Sono stati resi noti in serata di ieri i nomi dei due imprenditori arrestati con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Si tratta di Bruno Pacotti di 65 anni e Alberto Bissi di 61 anni entrambi di Piacenza. Secondo l’accusa i due uomini d’affari avrebbero contribuito in modo determinante al fallimento di due società di Castell’Alfero d’Asti: l’Immobiliare Paventa e le Officine Meccaniche Paventa, quest’ultima specializzata in lavorazioni meccaniche di precisione. Oltre ai due arrestati, risultano indagati anche l’ex presidente del consiglio di amministrazione ed un imprenditore che si è prestato a formare false commesse, a nome delle proprie aziende, per agevolare l’illecita operazione.
Le indagini della Guardia di Finanza Nucleo di Polizia Tributaria sono iniziate dopo la presentazione di un esposto degli ex soci di maggioranza delle due aziende astigiane. In pratica i proprietari delle due realtà produttive, trovandosi in difficoltà economico-finanziarie, avevano accettato l’ingresso di nuovi soci con la promessa di un sicuro rilancio della produzione. In pochi mesi erano pervenute importanti commesse per un valore di oltre due milioni di euro.
Con tale premessa le due aziende avevano ottenuto finanziamenti bancari per un milione e 200 mila euro. Tali somme però, invece di essere investite per il rilancio societario, sono state utilizzate per il pagamento di false fatture. Tale modo di agire ha creato per le due aziende di Castell’Alfero le premesse per il fallimento dichiarato nello scorso mese di luglio dal tribunale di Asti.