Contratti di rete,un nuovo modello di impresa.Se ne parla con Unioncamere

Arriva anche a Piacenza il seminario su questa tipologia contrattuale, organizzato da Unioncamere e dalla Camera di commercio. La Camera di commercio ha ospitato un seminario dal titolo “Crescere e competere con il contratto di rete: creare valore attraverso economie di scala e di specializzazione”. L’incontro è gratuito e dedicato alle piccole e medie imprese, ai liberi professionisti e alla Pubblica Amministrazione. L’iniziativa rientra nell’attuazione del progetto di promozione delle reti d’impresa delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna e della loro Unione regionale, nell’ambito dell’Accordo di Programma tra Ministero dello Sviluppo Economico e l’Unioncamere nazionale. Il progetto è finalizzato a diffondere la conoscenza delle opportunità e dei vantaggi offerti dal contratto di rete, della normativa che lo regola e delle agevolazioni per l’accesso al credito. Sulla base dei dati InfoCamere, in Italia sono ben 129 i contratti di rete depositati presso il Registro Imprese. Sono coinvolte 74 Province e 19 Regioni. In Emilia-Romagna, risultano registrati ben 21 contratti di rete che interessano oltre 100 imprese (su 664 in Italia) di cui 9 di Piacenza. Il contratto di rete è una soluzione particolarmente valida, poiché ogni impresa mantiene la sua indipendenza ma può godere di una serie di vantaggi competitivi, logistici, di know how, conciliando la flessibilità tipica delle Pmi con il potere contrattuale, la credibilità commerciale e finanziaria di una media o grande. Buona parte delle aggregazioni tra imprese finora costituite in Italia hanno utilizzato diverse formule (raggruppamenti temporanei di impresa, forme consortili) che solo successivamente sono state ricondotte al contratto di rete. Questa modalità del contratto di rete consente di superare aspetti critici che in passato difficilmente riuscivano ad essere risolti nell’ambito dei raggruppamenti temporanei o di altri istituti giuridici finalizzati alla messa in comune di attività imprenditoriali. L’associazione tra realtà imprenditoriali diverse, infatti, è una leva strategica per affrontare la crisi, in quanto consente di usufruire di economie di scala e di specializzazione. Questa formula permette, inoltre, di ottenere migliori risultati in termini di esportazione, innovazione e competitività grazie allo scambio di competenze e conoscenze; di ridurre i costi interni ed esterni; di migliorare il rating; di accedere alle agevolazioni fiscali (gli utili accantonati nel fondo patrimoniale comune nel limite di un milione e mezzo all’anno per azienda, costituiscono una riserva in sospensione di imposta). Il progetto di Unioncamere Emilia-Romagna e delle Camere di commercio della regione non si limita alla realizzazione di un ciclo di seminari, ma prevede anche, sulla base di un’analisi in corso dei contratti di rete sottoscritti in ambito regionale, un percorso di assistenza personalizzato per la creazione di nuovi contratti di rete sul territorio. 

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