Sciopero della Fiom di Piacenza, in concomitanza con i lavoratori Fiat

La Fiom Cgil ha lanciato questa mattina lo sciopero provinciale di venerdì 21 ottobre. Una delegazione di metalmeccanici piacentini parteciperà al concomitante sciopero a Roma dei lavoratori del gruppo Fiat e Fincantieri.

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“E’ una manifestazione dal grande valore politico per contrastare l’articolo 8 della manovra di assestamento finanziario estiva, che entra a piedi uniti in questioni sindacali – ha spiegato il segretario generale Fiom Ivo Bussacchini -. Sancisce il principio secondo il quale si può derogare alle leggi dello Stato in ogni singola azienda con l’accordo tra sindacati e parte datoriale. In un momento come questo, non si esce dalla crisi comprimendo i diritti e introducendo norme dal netto profilo incostituzionale”. Paolo Lanna, segretario generale della Camera del Lavoro di Piacenza, ha sottolineato “l’appoggio di tutta la Cgil all’iniziativa della Fiom” che protesterà a Roma (le modalità sono in corso di definizione con il Comune capitolino) anche per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro: “un diritto dei lavoratori” ha detto Lanna. E proprio in merito all’ordinanza del sindaco Alemanno che vieterebbe i cortei nel Primo Municipio della capitale per un mese – e in risposta alle recenti dichiarazioni del ministro degli Interni Maroni – Lanna ha commentato: “Che diventi un affare per ricchi manifestare, mi pare ridicolo. Inoltre – prosegue Lanna – il servizio d’ordine della Fiom ha sempre garantito cortei pacifici”.

Con Lanna e Bussacchini, anche Romano Braghieri della segreteria provinciale Fiom e Stefano Paraboschi del Direttivo provinciale. Tra i temi al centro della protesta anche la pratica degli accordi separati, la lotta all’evasione fiscale, la richiesta di provvedimenti a sostegno del lavoro e, ovviamente, il rinnovo del ccnl. Bussacchini ha fornito anche le ultime notizie “dal fronte della crisi piacentina”, che la Fiom cerca di arginare quotidianamente mettendo in campo tutti gli strumenti legislativi e di contrattazione a disposizione dei lavoratori.

“Da un lato, stiamo assistendo ad un settore, quello dell’estrazione di energia e della raccorderia che conta circa 3.000 dipendenti senza indotto, che sta ripartendo. Stiamo rinnovando, in modo unitario, contratti di secondo livello migliorativi che riguardano circa il 30 per cento della forza lavoro totale, con premi di risultato anche buoni. D’altro canto – ha proseguito Bussacchini – il resto del settore metalmeccanico sconta ancora una forte incertezza, con segnali di ripresa incerti sul 2012. Poi, ci sono tanti lavoratori e lavoratrici piacentini che stano finendo il percorso di cassa integrazione, che attualmente rischiano di essere messi in mobilità. E il Governo non aiuta – conclude Bussacchini – perché in casi come questi, il prepensionamento può essere una via d’uscita ma gli interventi che allungano l’età pensionabile con provvedimenti retroattivi hanno messo all’angolo tante persone anche a Piacenza”. Braghieri è intervenuto anche sulla proposta di Parenti che propone “licenziamenti più facili” per le piccole aziende: “Gli imprenditori che hanno investito in ricerca sono quelli che hanno sofferto meno, e nessuno si è posto il problema che licenziando meglio sarebbe andato verso una prospettiva di crescita”.