Lineamenti sempre più chiari in merito alla vicenda del dipendente della Camera di Commercio indagato. Le prime impressioni lasciavano trapelare una falsificazione di certificati con i quali l’impiegato certificava ad aziende consenzienti requisiti di cui esse però non disponevano. I realtà le indagini hanno chiarito che in realtà non sarebbero i certificati ad essere stati manomessi, e non esisterebbe alcuna complicità con le aziende interessate che non avrebbero nemmeno ricevuto benefici. Il nodo starebbe nelle ricevute per i diritti di segreteria che l’indagato avrebbe compilato su moduli non ufficiali allo scopo di accaparrarsi i soldi delle ricevute stesse.