\”Speculatori della paura\” e il sindaco Reggi rischia la querela

Piacenza – Le parole che il sindaco Roberto Reggi pronunciò, dopo il tavolo sulla sicurezza in Prefettura, sono al vaglio dell’avvocato Francesco Monica per un’eventuale querela. In particolare la parte che il primo cittadino rivolse a coloro che nei giorni scorsi avevano annunciato il corteo, poi svoltosi nel pomeriggio di oggi, per chiedere più attenzione alla zona di via Roma e dei giardini Merluzzo e Margherita. Parole dure, quelle di Roberto Reggi, il quale definì coloro che lamentavano disagi per la situazione di degrado in cui versa la zona, in questo modo: “Sono professionisti della speculazione della paura”.

Radio Sound

Nel frattempo oggi il corteo è andato in scena, capeggiato dal consigliere comunale del Pdl Maria Lucia Girometta, Franco Ardenna di Adoc consumatori e Giovanna Ferrari, presidente degli “Amici dei Giardini Margherita”. Proprio Franco Ardenna ha reso noto di aver preso l’iniziativa di studiare eventuali azioni legali, prima per via privata. Ma come ha spiegato lui stesso anche altri potrebbe unirsi: “Io non so il sindaco con chi è abituato a parlare e non so come si è permesso di dire una cosa del genere. Stiamo vedendo quello che si può fare. Sono parole che nessuno di noi si sarebbe mai aspettato. Vediamo se altri si accoderanno o meno”.

Chi ha già annunciato che non parteciperà all’eventuale azione legale è il consigliere comunale Maria Lucia Girometta, la quale non ha però risparmiato una bacchettata politica al primo cittadino: “Il sindaco Reggi è andato un po’ più in la. Mi meraviglio che uno come lui abbiamo potuto esternare questo. Io non mi sono sentita coinvolta, ma oggi molte persone al corteo dicevano: Ma cosa è venuto in mente al sindaco?”. La stessa Girometta ha poi dichiarato che viste le frasi incriminate “masticando un po’ di giurisprudenza possono esserci sicuramente i termini per una querela”.

Dal canto suo il sindaco Roberto Reggi, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione, si è trincerato dietro un “no comment”.