Piacenza. Un pomeriggio per chi desidera impiegare un po’ del suo tempo facendo del bene. Sabato 1° ottobre nel complesso settecentesco della “Pellegrina”, alle porte di Piacenza, i 180 volontari della “P.a.Ce” (acronimo dell’associazione “Persona al Centro”, che opera in seno a La Ricerca Onlus) si ritroveranno per il loro meeting annuale, a cui invitano tutti coloro che sono interessati ad affiancarli nelle svariate attività “al servizio della persona che soffre”.
L’incontro inizierà alle 16,30 con il saluto del loro responsabile, Emanuele Faccani, a cui seguirà un intervento del fondatore de “La Ricerca”, don Giorgio Bosini, Antonino d’oro 2011, con gli onori di casa della presidente, Daniela Scrollavezza, e proseguirà fino a sera con interventi e testimonianze di volontari, ospiti, operatori.
Accoglienza, solidarietà, amicizia, forti momenti di crescita interiore per tutti: sono questi gli elementi che caratterizzano l’attività de “La Ricerca” e l’appuntamento di sabato 1° ottobre è l’occasione per conoscerla più da vicino e, magari, decidere di farne parte entrando in una delle strutture presenti sul territorio o nella sede di Stradone Farnese 96. Vi sono compiti adatti a chiunque: dal sessantenne che ha più tempo libero perché ha varcato la soglia della pensione, al giovane appena diplomato o che si sta affacciando al mondo del lavoro e vuole cimentarsi con l’impegno sociale. Dai Servizi dell’ascolto ed educativi alle comunità terapeutiche, dai lavori di manutenzione alla promozione culturale sul territorio: svariati sono gli ambiti in cui si può prestare il proprio tempo, la propria esperienza o, quel che più conta, il proprio desiderio di aiutare gli altri. Per le funzioni dove è richiesta una maggior vicinanza all’utenza sono previsti momenti formativi di affiancamento allo staff degli operatori. Si può collaborare ad attività ricreative e di animazione, ma anche dare una mano in pratiche quotidiane che vanno dalla cucina all’accompagnamento degli ospiti, oppure svolgere mansioni amministrative o di centralino o, ancora, partecipare ai servizi d’ascolto e di prevenzione nelle scuole e nei centri educativi.
Ognuno può concordare il proprio ruolo in base alla propria predisposizione e al tempo che può concedere. Si può fare molto anche se il tempo disponibile è poco, come sintetizza lo slogan che accompagna l’incontro di sabato, “Un’ora sola ti vorrei…”, preso in prestito da una nota canzone. Sono ben accette anche proposte di nuove attività di socializzazione a beneficio degli ospiti e in grado di migliorare l’integrazione con la città. “La nostra azione ha lo scopo di creare uno spazio di famiglia visibile e a contatto della gente come segno di speranza e di solidarietà – sottolineano Emanuele Faccani e la coordinatrice “P.a.Ce” Claudia Barabaschi – . Ogni servizio, infatti, ha un’unica finalità: quella di costruire relazioni positive, di accoglienza con chiunque e in particolare con chi vive il disagio, la sofferenza, l’esclusione”.