Piacenza. Un delitto si inizia a risolverlo già da prima che le forze dell’ordine arrivino per le indagini. E’ infatti fondamentale l’approccio alla cosiddetta scena del crimine che possono avere i soccorritori sanitari, che quasi sempre arrivano per primi sul luogo di un omicidio. L’importanza di questa responsabilità con le relative conseguenze e i comportamenti da tenere sono state analizzate questa mattina all’auditorium della Pubblica assistenza Croce bianca grazie a una lezione alla quale hanno partecipato i volontari di numerose pubbliche assistenze piacentine. In cattedra è salito il capitano Rocco Papaleo, comandante del Nucleo investigativo dei carabinieri, che di indagini complesse è sicuramente un esperto. Insieme a due suoi stretti collaboratori ha illustrato una serie di comportamenti elementari ma fondamentali da tenere durante i soccorsi proprio per non inquinare la scena del crimine, e magari eliminare una minima traccia che, grazie alle moderne tecnologie di indagine, potrebbe diventare una prova schiacciante nell’individuare il colpevole e nell’aula del tribunale. Primo tra tutti, ad esempio, il consiglio di fotografare anche solo con un semplice cellulare la scenda del crimine, la posizione del cadavere, facendo attenzione a non calpestare materiale organico o a spostare accidentalmente oggetti la cui posizione potrebbe avere un significato importante nella dinamica del delitto.