“Fare la guerra alla preponderanza cattolica nel mondo, per tutto, con tutti i mezzi. Questa la nostra politica avvenire. Noi vediamo che questo cattolicesimo è uno strumento di dissidio, di sventura e dobbiamo distruggerlo”.
Parole pronunciate nel luglio 1862 da Ferdinando Petruccelli della Gattina, fra gli applausi dei deputati del Parlamento italiano.
La citazione si trova riproposta in termini analoghi, in quegli anni, nel “Bollettino del Grande Oriente” e nel giornale “Il Diritto”, che era un organo semi – ufficiale di Depretis. Non si trattava certo di cose isolate.
L’Italia è storta?
L’Italia è monca. E’ mancata l’Italia che volevano i cattolici, i repubblicani, i costituzionalisti, quella federale. L’essenziale però era che nascesse l’Italia come Stato, quando l’Italia come nazione esisteva già da quasi un migliaio di anni: quanto meno da Francesco e da Dante.
Le iniziative in programma per quest’ultimo scorcio hanno l’ambizione di far conoscere e di riconoscere le “ragioni” di tutti gli attori comparsi sulla scena del nostro Risorgimento, vincitori e vinti, per contribuire a celebrare una unitaria e condivisa “ragione” della fatalità del processo storico che ci ha portato al nostro attuale Stato.
Eventi e iniziative sono indirizzate sia alle scuole piacentine, sia alla cittadinanza e consistono, nel loro palinsesto, a due mostre:
– Unità d’Italia: Una storia di persone e di idee – del Centro Culturale Cattolico San Benedetto di Milano.
Risorgimento: un tempo da riscrivere – di identità europea.
E in tre conferenze:
– 28 settembre all’inaugurazione della prima mostra (Relatori Luca e Paolo Tanduo).
18 novembre all’inaugurazione della seconda mostra (Relatori: Adolfo Morganti ed Elena Bianchini Braglia).