Piacenza. Per qualche minuto, nel corso delle comunicazioni, sembrava che la questione morale fosse sbarcata anche nell’aula del Consiglio comunale piacentino, affollatissima alla “prima” dopo le vacanza estive. Ci si è messo prima Marco Tassi (Pdl) a chiedere conto al sindaco Reggi dei «tentativi di corruzione subìti di cui ha parlato alla festa del Pd la scorsa settimana». «Faremo un’interrogazione – ha preannunciato il capogruppo del Pdl – per avere risposte più chiare». Non contento, rivolto ai colleghi, ha declinato il “principio della rana bollita”, una sorta di invito a «dare il colpo di zampa salutare, prima che sia troppo tardi” alludendo al pericolo di lenta deriva della società cui «ci stiamo colpevolmente abituando».
E’ stato però Edo Piazza (per Pc con Reggi) ad affrontare pubblicamente il caso delle doppie firme false, raccolte per conto del Movimento 5 stelle, che lo ha visto direttamente protagonista qualche settimana fa (Piazza risulta infatti indagato dalla procura): «E’ una disavventura spiacevole. Non ho mai sopportato i “furbi”, lo sapete bene. In questa storia io non ho fatto il furbo, forse ho peccato di ingenuità. Sono stato contattato da un esponente del Movimento 5 stelle che non trovava nessun pubblico ufficiale che gli autenticasse le firme per le ultime Regionali. Ho accettato anche se non sono iscritto a nessun partito.
“Ho fatto un piacere a un mio amico”, dissi, e questa frase è stata mal interpretata. Ho solo messo a disposizione il mio tempo. I grillini si sono autodenunciati e ciò mi fa pensare che fossero in buona fede. Penso di non aver fatto nulla di male. Secondo la procura dovevo sapere che quella firma era falsa?
Oggi agirei ancora allo stesso modo, non so dove ho sbagliato, come potevo saperlo? Essere indagati non è piacevole, io ci soffro. Mi spiace che l’onorevole Foti abbia cavalcato la tigre». «Certo -ha concluso – Penati è un’altra cosa. Quanto mi è accaduto è basato sul nulla».
Stefano Frontini (Pc Libera) ha voluto ricordare la figura del giornalista Roberto Mori, «un amico che ha sempre scritto e operato per raccontare la sua Piacenza», e ha omaggiato i consiglieri della sua ultima fatica editoriale. A Piazza è andata la solidarietà del collega Gianni D’Amo (Pc Comune).
Lucia Girometta (Pdl) ha affrontato il tema della sicurezza in alcune zone della città: «Vicino alla stazione e in alcune zone centrali non si può uscire alla sera. Bisogna aumentare il controllo. Carlo Pallavicini (Prc) ha infine attaccato il Governo sulla manovra».
Giorgio Cisini (Pd) ha toccato il problema degli «Orti di via Degani, dove ragazzi si divertono a imbrattare muri tutelati». Ha chiesto così la chiusura dei cancelli e la «videosorveglianza».
Giuseppe Caruso ha fatto gli auguri di pronta guarigione a Carlo Mazza.
Sostegno bipartisan alla candidatura di Piacenza come sede dell’adunata nazionale nel 2013. La riapertura dei lavori del Consiglio comunale dopo la pausa estiva è stata contraddistinta dalla presenza in aula di una delegazione di alpini piacentini (tra cui il presidente provinciale Bruno Plucani) che ha consegnato la “stecca” al sindaco Reggi.
Alla vigilia della Festa granda, in programma il prossimo weekend, la presenza della “stecca” vuole fungere da portafortuna e da richiamo all’amministrazione per cercare di portare a casa un obiettivo condiviso da tutta la città, «indipendentemente dai colori politici» ha fatto presente il sindaco. E proprio ieri la giunta comunale ha approvato una delibera che «dà il sostegno ufficiale dell’amministrazione alla candidatura. Dobbiamo predisporci in modo bipartisan a questa candidatura. E’ un impegno condiviso, indipendentemente dai partiti».
«Sono lieto di accogliere gli alpini – ha aggiunto Reggi – abbiamo voluto organizzare questo momento in Consiglio, perché sabato il presidente porterà la candidatura ufficiale di Piacenza per l’adunata nazionale nel 2013. Sappiamo il valore che ha l’adunata.
L’amministrazione auspica che questa domanda possa venire accolta e che si possa dunque concretizzare un sogno che culliamo da tempo».
Il saluto agli alpini piacentini è stato portato dalle diverse forze politiche presenti in Consiglio, dal Pdl alla lista civica di Reggi, dal Pd a Prc. E proprio il capogruppo dei comunisti, Carlo Pallavicini, ha chiesto che dagli alpini arrivi l’appello alle nostre forze armate a rinunciare alle missioni all’estero. «Non portano democrazia, ma solo guerra».