Uragano a New York, il racconto dell\’architetto piacentino Matteo Milani

375.000 cittadini residenti lungo le coste e nelle zone più basse della città hanno ricevuto l’ordine di evacuare le proprie abitazioni. Intanto il Governo sta emanando consigli su come prepararsi all’eventuale uragano: stare in casa e fare scorta di generi di prima necessità, tant’è che già in serata era impossibile trovare pane e acqua. C’è un misto di ansia e preoccupazione anche perché l’ultimo tornado risale al 1985 a sottolineare come New York non sia abituata a queste emergenze. Ogni singolo edificio ha una cosiddetta “management company” che si occupa di gestire le abitazioni, in questo caso danno istruzioni e mantengono monitorata la situazione: ad esempio hanno munito le residenze di sacchetti di sabbia da mettere in fondo alle porte per evitare possibili infiltrazioni d’acqua. New York è stata suddivisa in zone di evacuazione A, B e C, in ordine di pericolo. Milani nello specifico abita vicino a Manhattan in zona C dove molto probabilmente non sarà effettuata alcuna evacuazione.

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Matteo Milani, 33 anni, figlio dell’artista Giorgio Milani. Da tre anni frequenta New York, da un anno ci lavora con la sua fidanzata Francesca. E’ l’unico italiano (c’è anche un italo-americano) nel grande studio internazionale di architettura “Pei Cobb Freed&Partners Architects” col quale  sta progettando un grattacielo in Turchia.