“Il caldo di fine agosto ha costretto gli agricoltori ad uno sprint incredibile per salvare le colture ed ha inferto ulteriori aggravi in termini di costi produttivi – commenta Luigi Sidoli – Direttore di Confagricoltura Piacenza. Il pomodoro è in piena fase di raccolta, ma la produzione sta riscontrando rese inferiori a quelle attese. Il dato, già stimato al ribasso a causa delle piogge e del vento primaverile, ora è ulteriormente peggiorato dalla siccità e dalle alte temperature di questi giorni che impattano sulle varietà tardive rallentandone la maturazione e bloccando la fase di vegetazione della pianta di quelle in raccolta”. Un aspetto positivo, va sottolineato è la sanità del prodotto, anche se la valutazione del parametro colore appare problematica. I costi d’irrigazione per salvare le preziose bacche, nel frattempo, sono saliti sempre più alle stelle di ora in ora, dato che con le temperature riscontrate si è resa necessaria un’irrigazione abbondante e ripetuta, che ha portato in forte sofferenza soprattutto le aziende dell’area del Trebbia, costringendo chi ne aveva la possibilità a sfruttare al massimo i pozzi aziendali e chi ne era sprovvisto ad acquistare acqua da falda. La situazione del mais è leggermente migliore, data la sua capacità di resistere meglio al caldo torrido, irrigazione permettendo, tuttavia, anche per questa coltura, si rilevano problematicità legate ad una maturazione troppo rapida ed al rischio di sovramaturazione, che diviene critica soprattutto per il mais da trinciato. Non va meglio in collina dove la raccolta delle uve è dovuta partire in anticipo per evitare che i grappoli appassissero nei vitigni costringendo i viticoltori ad una vendemmia anticipata. Una situazione che, per il momento, caratterizza solo alcune varietà di uve bianche, ma che s’innesta in una congiuntura di mercato estremamente sfavorevole. “Speriamo che giunga presto una tregua – conclude Sidoli – del resto sul clima non si può intervenire, è però indispensabile che si prenda coscienza delle cambiate condizioni con cui gli agricoltori sono costretti ad interagire e che si tenga conto di ciò, partendo da coraggiose politiche strutturali in campo irriguo, per arrivare ad una nuova e diversa remunerazione delle materie prime agricole, così faticose da ottenere”.