Giovanni Falcone, dopo il ritorno di Angelo continua la sua battaglia

A oltre un anno dal ritorno a casa del figlio Angelo, che venne condannato e poi detenuto in India per un lungo periodo, non si è fermata l’attività di Giovanni Falcone. Grazie al suo blog, infatti, il bobbiese continua a tenere monitorata la situazione dei tanti italiani detenuti all’estero. E purtroppo, dopo il caso di Angelo, che riuscì a dimostrare l’estraneità ai fatti che gli venivano contestati e tornare dalla sua famiglia, non molti altri sono riusciti a rivedere l’Italia. Lunga la lista di connazionali dei quali Falcone si occupa con consigli, indirizzi utili, informazioni e quanto in suo possesso. Dall’appello del fiorentino Simone Pini in carcere a Cuba, all’ergastolo per il quale è stato condannato il romano Tomaso Bruno, detenuto in India insieme a Elisabetta Boncompagni. Se su questi casi c’è ancora speranza, su altri ormai l’unica giustizia, come ricorda Falcone “sarà quella divina”. Giuseppe Sibilli, per esempio fu assassinato in circostanze ancora tutte da chiarire mentre era detenuto nel carcere di Yare III in Venezuela. Da ultimo invece Giovanni Falcone ha messo in evidenza la tragica vicenda del vicentino Mariano Pasqualino, ragazzo deceduto a Santo Domingo in seguito a una rivolta scoppiata nell’istituto detentivo. Giovanni Falcone, in contatto con la famiglia, in particolare con la sorella Ornella, andrà a ricevere le ceneri di Mariano a Roma nei prossimi giorni, dopo l’avvenuta cremazione senza avvisare la famiglia. Inoltre, dopo mesi di richieste ed il funerale già celebrato a Vicenza, la famiglia non ha ancora ricevuto i documenti del ragazzo. Per questo continua la battaglia di Giovanni Falcone: “Purtroppo la situazione si ripete, il dramma è sempre questo: vai all’estero e ti trovi implicato, innocente o colpevole, in queste situazioni. Per me non è un fatto di innocenza o colpevolezza, ma di diritti negati”. E anche sull’aiuto da parte delle istituzioni, che dovrebbero garantire per i connazionali all’estero, Giovanni Falcone si è dichiarato molto critico ma convinto della sua attività: “Non fanno mai nulla. Se ne fregano altamente. Io comunque continuo a adoperarmi per quello che posso e come posso. Io non mi fermo comunque”.

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