Il bando per la selezione dei rilevatori del prossimo censimento rischia grosso anche a Piacenza. In particolare dopo che a Genova e Milano i ricorsi di alcuni cittadini stranieri sono stati accolti dai rispettivi tribunali, che hanno considerato “discriminatoria” la condizione di italianità dei partecipanti.
Ora il prossimo bando, nelle due città, dovrà eliminare il requisito della cittadinanza italiana e dovranno essere risarcite le spese legali ai cittadini che hanno presentato il ricorso.
Uno degli stranieri che hanno fatto ricorso è Rachid Khay, cittadino di origine marocchina ma residente a Genova, che è intervenuto sul nostro sito volendo commentare lo speculare bando piacentino: “Volevamo lavorare al censimento, presentare la richiesta per poter lavorare ma non abbiamo potuto farlo visto che in tutta Italia prevedono la cittadinanza italiana”. Ma Rachid non si è dato per vinto, anche perché “secondo noi si tratta di una discriminazione nei confronti dei molti stranieri che vivono in Italia da molti anni, diplomati o laureati e non vedevamo il perché uno straniero non potesse partecipare”.
Grazie anche all’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, che ha sostenuto le persone che hanno fatto ricorso, ora sia a Genova che a Milano il bando verrà riaperto e potranno partecipare anche i cittadini stranieri, sempre che siano in regola con i documenti.
Ma quello che sperano i tanti stranieri come Rachid Khay non è tanto che i comuni si adattino dopo una sentenza del Tribunale, ma che sia l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) a muoversi per rimuovere il requisito sulla cittadinanza italiana, anche i vista dei due pareri in tal senso dell’Unar (Ufficio nazionale Antidiscriminazioni Razziali) che hanno considerato tale restringimento nella selezione come “discriminatorio”.