La produzione del Gutturnio è in grave crisi, i costi sono troppo alti e alla fine della raccolta gli agricoltori riescono solo a pareggiare le spese. A lanciare l’allarme è Luigi Bisi, presidente della Coldiretti, che punta al dito contro la rimanenza proveniente dalle scorse raccolte e dalla quotazione troppo bassa dell’uva. Il risultato è un’inflazione che si accompagna ad una sovrapproduzione che mette in ginocchio i produttori del vino rosso piacentino per eccellenza. E’ necessario, continua Bisi, programmare un piano di lavoro per regolare la produzione e quindi anche i costi, altrimenti si rischia di perdere uno dei prodotti principali della nostra cultura enogastronomica.
Sulla crisi del settore vitivinicolo è intervenuto anche Stefano Cavalli, consigliere regionale della Lega Nord.
«Il mercato russo del vino è oggi uno dei più promettenti, – dichiara Stefano Cavalli, consigliere regionale della Lega Nord – e i paesi europei soddisfano circa il 60% della domanda, una quota di mercato che finora è stata in costante crescita. Il Governo Russo, però, ha recentemente deciso di introdurre nuove tasse sui prodotti vinicoli importati dall’Europa. Una decisione – commenta l’esponente del Carroccio – che non potrà portare che ad un aumento dei prezzi e, di conseguenza, ad un sensibile calo della domanda. Specie in tempi di crisi, precisa Cavalli – per i produttori italiani di vino, il mercato russo rappresenta un importantissimo bacino commerciale. Quello vinicolo – sottolinea Cavalli – è un settore produttivo fondamentale per la nostra Regione con un indotto economico e occupazionale di inestimabile valore. Per queste ragioni – conclude il consigliere leghista – ho presentato un’interrogazione con la quale chiedo alla Giunta Regionale i dati delle esportazioni di vino e la invito altresì a attrivarsi a tutela dei prodottori di vino che, a pochi di giorni dalla vendemmia si sono visti cambiare le carte in tavola.»