Scontri a Londra, il racconto del nostro Federico Gazzola

Nell’anno in cui addirittura Johnny Rotten (Sex Pistols) vuole salvare la regina – con una compilation di raccolta fondi a difesa delle dimore storiche e parchi inglesi – a Londra scoppia l’Anarchia (con una maiuscola che mai come oggi può non apparire esagerata) come neppure alla fine dei ’70.
Scontri, saccheggi e proteste non solo nella capitale, ma in quasi tutti i sobborghi delle grandi città inglesi stanno facendo tremare la Gran Bretagna e di riflesso l’intero Occidente. Il malcontento per la crisi economica, ma anche per la mancanza di futuro e le scelte viste come sempre più distanti da parte della politica mettono paura perché, se l’Inghilterra è sempre stata esportatrice di mode e tendenze, quella della ribellione violenta verso il sistema si era fermata, per ora, solo alla musica.
Un clima surreale, che rischia di diffondersi dai suoi confini – sulla falsariga dei moti in Nord Africa, Spagna, Grecia e Israele – in tutta Europa e non solo (con un’America che questa volta non potrà rappresentare la consueta valvola di sfogo, vista la sua situazione finanziaria).
Cerchiamo di capire meglio cosa smuove il fiume carsico delle proteste con il nostro Federico Gazzola, che a Londra è stato coinvolto nelle manifestazioni, nel suo dispaccio ascoltabile a fondo pagina.

Radio Sound

– Dall’Italia, la Farnesina – attraverso il suo sito www.viaggiaresicuri.it – raccomanda ai nostri concittadini a Londra di «evitare nuovi, eventuali assembramenti di piazza avendo cura di mantenersi informati sull’evolvere della situazione».